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  • Lazio: Ledesma torna importante

    Lazio: Ledesma torna importante

    • M. A.
    Tocca a Cristian Ledesma, ancora una volta. Da emarginato a indispensabile, il vice capitano biancoceleste dovrà guidare la Lazio nelle partite decisive di una stagione eccezionale, con in palio il secondo posto e la qualificazione alla prossima Champions.
    Dopo Parolo (frattura al costato) e Cataldi (squalificato per l’espulsione rimediata a Torino), Stefano Pioli ha perso anche l’insostituibile Lucas Biglia, il cui infortunio è più serio del previsto.
    Nella migliore delle ipotesi, dunque, Biglia salterà tre gare: Chievo, Parma e Atalanta. Difficile vederlo in campo tra venti giorni, il 10 maggio contro l’Inter. L’obiettivo potrebbe essere la sfida del 17 maggio alla Sampdoria, mentre il derby della settimana seguente non dovrebbe essere a rischio. Per quel giorno, però, la corsa Champions potrebbe essere già decisa. Ecco perché la Lazio dovrà conquistare l’ambita seconda posizione con il centrocampo «di riserva» (Lulic escluso), guidato dal veterano Ledesma.
    Strani casi del destino: tre mesi fa l’italo-argentino aveva chiesto la cessione, il corteggiamento dell’Inter lo aveva lusingato, la possibilità di giocare qualche gara in più, magari anche in Europa, lo aveva spinto a considerare un doloroso addio alla Lazio. Del resto, nel nuovo progetto targato Pioli Ledesma non ha mai ottenuto un ruolo da protagonista. Dieci presenze in campionato, appena cinque da titolare, oltre alle tre apparizioni nella fase iniziale della Coppa Italia per poi scomparire dal radar del tecnico emiliano quando il gioco è diventato duro, vale a dire dai quarti contro il Milan. L’ultima, vera partita giocata da Ledesma è datata domenica primo febbraio, la sconfitta col Cesena: al Manuzzi Cristian giocò male, anche e forse soprattutto condizionato dal possibile trasferimento all’Inter il giorno successivo, l’ultimo del mercato invernale. Le valigie erano già pronte, la maglia nerazzurra anche ma il presidente Lotito lo bloccò per non indebolire ancora il centrocampo dopo la cessione del Tata Gonzalez.
    Ledesma non l’ha presa bene, ma è tornato a Formello e si è rimesso al lavoro, come sempre. Pioli gli ha concesso pochi altri minuti (30 col Palermo, 10 col Sassuolo, un paio con la Juve), l’italo-argentino ha continuato ad allenarsi con professionalità malgrado un contratto in scadenza il 30 giugno e si è impegnato per la piccola Giorgia Pagano, una bambina di sei anni affetta dalla rara «Sindrome di Berdon» (dopo i quasi 150mila euro messi insieme da Pazzini lunedì a Milano, stasera nuovo appuntamento al Ristorante Strega di Roma per raccogliere fondi).
    Lotito non l’ha ancora chiamato per parlare del rinnovo («Chiedetene le ragioni alla società – ha dichiarato Vincenzo D’Ippolito, agente del mediano, pochi giorni fa – Lui è un ragazzo sopra la media, mai una polemica o una parola fuori posto»), Cristian si è guardato attorno – un’offerta dal campionato americano (Kansas City), un sondaggio da Toronto – aspettando una telefonata mai arrivata da Formello.
    Di sicuro, però, a 32 anni e dopo 315 presenze con la maglia biancoceleste (settimo nella classifica all time) Ledesma si sente ancora un titolare e non vuole restare alla Lazio per fare il vice-Biglia. Adesso, ancora una volta, proverà a dimostrarlo sul campo trascinando la Lazio in Champions.

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