Buona domenica Reja.

È una veramente una buona domenica.

 

La Lazio ha vinto il derby ed è terza in classifica. Ogni tanto giocate all’autoflagellazione e questo riesce a darvi energie positive.

C’è stato uno scambio di opinioni tra me e la dirigenza, poi ci siamo chiariti ed è ritornato tutto come prima.

 

Si fideranno in società dei suoi consigli sui giocatori?

Capisco la situazione, perché non è cosa di tutti i giorni, però ne abbiamo già parlato. Non ho accettato questo modo di esternare, anche forse a ragione, ma venivo da cinque gol di Palermo ed ero abbastanza nervoso.

 

Una stagione straordinaria.

Direi di sì, questa era la nostra ambizione. A inizio campionato volevamo migliorare la classifica dell’anno scorso. È chiaro, non è facile, però la società ha lavorato bene sul mercato e di conseguenza stiamo facendo quello che ci si aspettava. So che è difficile ripetersi, in modo particolare nel campionato italiano, mancano ancora parecchie partite, attualmente siamo in una buona posizione di classifica, mi auguro che la squadra possa tenere questa concentrazione e recuperare dal punto di vista fisico, visto che adesso non siamo più impegnati in Europa.

 

La partita.

Avevamo preparato la gara in questa maniera. Abbiamo avuto tre-quattro palle per chiudere la partita. Sul 2-1, a cinque minuti dalla fine, arriva un po’ di apprensione perché la Roma ha giocatori che ti possono inventare la giocata da un momento all’altro. Noi siamo stati abbastanza sicuri in fase difensiva, anche se abbiamo concesso un po’ di campo. Abbiamo vinto, è quello che conta.

 

E le voci di Zola?

Non ho nessun tipo di problema. Le notizie, lo sapete, girano. Io sono di una serenità, una fermezza… con l’esperienza che ho non mi scalfisce più niente. Quando prendo una decisione, sono molto deciso, poi sono anche capace di fare qualche passo indietro, se ci sono delle ragioni. Zola è un mio amico, ci siamo sentiti, il Presidente doveva prendere dei contatti, se io andavo via. Sarei stato felice, sarei anche felice, qualora Zola dovesse approdare sulla panchina della Lazio, in futuro, fra una decina d’anni, perché lui è giovane.

 

Tante assenze anche oggi.

Questo è un gruppo straordinario: più siamo in difficoltà, più le energie vengono raddoppiate. Sono particolarmente orgoglioso di guidare questa compagine, per i risultati, per l’atteggiamento. I risultati non vengono mai per caso, ci sono componenti importanti all’interno dello spogliatoio.

 

Sarebbe d’accordo nel cambiare la regola? Rigore ma non espulsione del portiere?

Sì, perché penalizza una squadra. Però la regola è questa, l’ultimo uomo va espulso. Sarebbe da dare rigore e ammonizione al portiere.