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    Lazio, Tudor: "Il modello da seguire è l'Atalanta. Qui c'è una buona base per fare bene la prossima stagione"

    Lazio, Tudor: "Il modello da seguire è l'Atalanta. Qui c'è una buona base per fare bene la prossima stagione"

    • Tommaso Fefè
    Ultima conferenza della stagione per Igor Tudor. L’allenatore della Lazio ha parlato nel centro tecnico di Formello alla vigilia della sfida contro il Sassuolo. La gara servirà ai biancocelesti per certificare il piazzamento in Europa League. Il tecnico ci tiene a finire l’annata con un successo davanti al pubblico biancoceleste, ma ha lanciato un monito: “Un’avversaria già retrocessa può far sembrare la sfida facile, ma io non mi fido mai di nessuno. Vogliamo finire bene la stagione”.

    MODELLO ATALANTA - Il calcio di Gasperini lo conosciamo tutti. È da tanti anni che sta facendo bene. La società si è mossa bene insieme a lui per fare questo percorso che li ha portati a quel livello. Sono un modello di programmazione, di idee che si appoggia su persone che hanno capacità di visione. Andrebbero imitati non solo dalla Lazio, ma da tutto il mondo del calcio.

    BUONA BASE - Ai miei ragazzi devo solo dire grazie per la disponibilità e l’applicazione che hanno dato in questi mesi. Domani finiremo bene e poi ci sederemo. Come ho già detto, qualcuno è più adatto, qualcuno ha fatto più fatica. Sulla volontà di rimanere di Kamada posso dire che c’è e che nei prossimi giorni parlerà con la società. Il gruppo ha fatto tante buone cose, facendo belle gare. Non si può pensare di vincere tutte sempre. Non lo fanno neanche il City e il Real. Io sono fiducioso per il futuro, perché c’è una base buona per fare una bella stagione l’anno prossimo.

    LA SCELTA DELLA LAZIO - Discuteremo con il club di quali giocatori ci sarà bisogno. Gli investimenti si fanno anche sulla base di una programmazione. Tutti vorrebbero i giocatori forti, di prospettiva, che ti portano risultati. Bisogna essere bravi a creare una squadra di qualità e se sei bravo a scegliere bene per ciò di cui hai bisogno allora si farà strada. Vedremo se saremo bravi a fare le cose nel modo giusto per fare contenti tutti quanti. Io mi sono sentito importante per questo progetto da tutti i punti di vista. Quando ci siamo parlati all’inizio, gli accordi erano chiari. La Lazio ha sempre dato importanza all’allenatore, che lo proteggeva. E questa è stata una delle ragioni che mi ha fatto accettare. Ora c’è da fare un grande lavoro di programmazione. Se si sbaglia lì dopo si soffre. Voglio essere importante sulle scelte. Finiamo questa partita qua, poi ci metteremo a lavorare.

    FELIPE ANDERSON - “Anderson è un giocatore che tutti vorrebbero avere. È un ragazzo eccezionale, troppo buono, sempre sorridente. Ha doti umane rare, che ci vorrebbero sempre negli spogliatoi. Come calciatore poi è altrettanto eccezionale, perché è completo”.

    CRESCITA - “Dal punto di vista mentale la squadra è cresciuta abbastanza. Andare a Milano a fare la partita che abbiamo fatto non è da tutti. Abbiamo fatto una partita giusta e ho avuto la dimostrazione che la squadra è cresciuta. Ovvio che non si possano fare 38 gare tutte allo stesso livello. Qualche sbaglio ci sta. Bisogna imparare in fretta e fare scuola per il futuro”.

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    Utente vxl 68881
    Utente vxl 68881

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