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  • Laziomania: 21 vittoria grande baldoria (gli azzardi di Lotito, Tare e i tifosi)

    Laziomania: 21 vittoria grande baldoria (gli azzardi di Lotito, Tare e i tifosi)

    • Luca Capriotti
    Stavo ripensando ad un vecchio film di Kevin Spacey, "21", sul gioco d'azzardo. Stavo pensando a quale sia lo scenario più azzardato, folle, visionario che la Lazio possa intraprendere in questa campagna acquisti, già mugugnante ma in fase ancora germinale. 

    Cosa succede, come fa la Lazio a fare "ventuno vittoria grande baldoria?" Me lo stavo chiedendo, e cambia da protagonista a protagonista lo scenario migliore possibile, il più fantasioso e godurioso. 

    Per Lotito, 21 vittoria grande baldoria significa nell'ordine: vendere Felipe Anderson almeno a 40 milioni, possibilmente con clausola di futura cessione; vendere Milinkovic ad una cifra talmente folle da risanare un PIL, oppure trattenerlo e vederlo diventare un fuoriclasse assoluto; comprare a poco, magari futuri nazionali, per poter rivestire la casacchetta azzurra che tante polemiche gli attirò ma gli piaceva tanto. E finire sopra in classifica: a Preziosi che non gli ha dato Laxalt, a Squinzi che sta tirando sul prezzo di Acerbi, e possibilmente a Pallotta. Se possibile buggerare almeno in uno scontro diretto la Juventus, così Agnelli un po' si dispiace. 

    Per Tare, 21 vittoria grande baldoria significa nell'ordine: trovare un nuovo Felipe Anderson brasiliano, giovanissimo, capace di valere di più di 40 milioni tra 1-2-3 anni; trovare un sostituto di Milinkovic diverso da lui, comunque grosso, ma in grado di non far rimpiangere Milinkovic, magari grazie a tanti inserimenti e gol; comprare a poco, magari giovanissime scommesse, per poter rivestire l'alloro di scopritore di talenti. 

    Per Inzaghi, 21 vittoria grande baldoria invece ha questo senso: trovarsi in rosa possibilmente un nuovo Felipe, un nuovo Milinkovic o Milinkovic, ricevere dal calciomercato giocatori che non hanno necessità di grandi addestramenti, pronti, confrontarsi con suo fratello Filippo, batterlo, prenderlo in giro in privato ma facendogli grandi complimenti in pubblico. Ah, viaggio di nozze, a fine estate, grazie. 

    Per i tifosi? Trattenere Milinkovic ma fare mercato, vendere Milinkovic e ricostruire dalle fondamenta la squadra, rinforzando con spessore tutti i reparti manchevoli, vendere Felipe Anderson senza doverlo troppo rimpiangere, ritrovarsi a Fiumicino, con la possibilità di andare incontro ad un giocatore affascinante, in grado di svegliare l'entusiasmo sopito dall'estate e dall'Inter; possibilmente farsi la vacanza ad Auronzo di Cadore, sede del ritiro estivo della Lazio, spacciandolo con la consorte come grandiosa meta di vacanza poco battuta dai turisti beceri (tra l'altro vero, tranne l'aver taciuto la presenza biancoceleste piuttosto consistente). Abbonarsi il prima possibile, non abbonarsi, e comunque dirlo alla radio. Chiamare le radio per criticare, dissentire, difendere, e comunque nel frattempo non nominare mai la parola Auronzo per paura che la moglie senta. Possibilmente costruire una squadra da Champions. Possibilmente preservare il matrimonio, una volta che la moglie scopre che no, non è proprio un luogo termale Auronzo e no, non ci sono solo stambecchi, scoiattoli e sentieri di montagna. C'è soprattutto la Lazio. Comunque vedetevi "21", neppure finisce male, tranne forse per Kevin Spacey. E per Peruzzi, se non rinnova il suo contratto. Che, detto a margine, deve rinnovare. Con lui sì, che si può guardare il tavolo verde e urlare: "21 vittoria grande baldoria!"

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