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  • Laziomania: Lazio, la variabile inaspettata che fa tremare le big

    Laziomania: Lazio, la variabile inaspettata che fa tremare le big

    • Luca Capriotti
    La Lazio è solo la variabile inaspettata. In un campionato che, volente o nolente, per molte squadre sta andando su binari attesi - penso a Juventus ed Inter, destinate da qualche generazione a lottare per questo Scudetto, almeno da un famoso maggio di Vecino - per la Lazio è una sorpresa tremenda. Tremenda, nel senso che fa paura, nel senso che fa tremare i polsi non solo dei tifosi avversari, ma pure degli stessi che la seguono ogni domenica. E che hanno osservato lievitare la classifica e diventare abnorme, troppo in là, troppo straniante, troppo tutto. 

    LAZIO VERA SORPRESA ITALIANA - E mentre si celebra, e giustamente, l'Atalanta capace di fare il suo calcio ad alta tensione anche in Europa, la Lazio desta sempre un po' di malcelata preoccupazione. Fa quasi orrore, per quanto ha stravolto tutti i canoni già immaginati, i pronostici di inizio stagione, perfino quelli maturati dopo i primi risultati. Doveva essere l'anno sbagliato: iniziato male, con i big fuori fase, una specie di nuovo, grande, colossale errore di Inzaghi. La Coppa Italia il palliativo, la parentesi rosa tra due anni mediocri. Qualcosa, tra il pulviscolo di un trofeo e uno spogliatoio tra due tempi contro l'Atalanta, si è creato: una nuova magia, un feeling, una specie di impalpabile, terribile verità.

    LO SCUDETTO E' UNA COSA A TRE -
    Scoprire la verità, per molti, è stato difficile: a partire dai tifosi biancocelesti. Questa classifica è assurda, è difficile da credere: la verità resiste, perfino a febbraio. La verità, alla fine, è questa: per lo Scudetto la Lazio, in una maniera inaspettata e folle, c'è ancora. A fine febbraio, registriamo ripetendola tra le labbra, masticandola come una specie di destino: la Lazio è ancora là. Peggio: ha battuto l'Inter. Prima del match contro iL Genoa, una specie di bestia nera, tra le acque limacciose di un campionato sempre nella saccoccia della Juventus, sgorga qualcosa di limpido: no, non è quello che vi aspettavate. 

    LAZIO, L'INASPETTATO CHE SPAVENTA - Tutti, prima o poi, erano preparati al declino della Juventus: per una specie di legge dei grandi numeri, perfino per una questione meramente anagrafica. Ma nessuno immaginava che, a rivitalizzare una Serie A diventata quasi proprietà privata, ci pensasse il faccione di Lotito, o la silenziosa e nebbiosa barba finto-incolta di Tare. Due personaggi perlopiù invisi allo show business, sempre lontani dai microfoni - l'uno per evitare parole di troppo, l'altro per shogunica etica del lavoro: diciamolo tra di noi, due antipatici pure ad un certo gotha calcistico e di potere, checché ne dicano i complottisti de "i rigori paa Lazio". Alla fine, l'inaspettato spaventa sempre. La variabile incontrollabile fa tremare i polsi. Se può consolare, ora tutti conoscono la Lazio: basta guardare la classifica, per capire dove vuole arrivare. 

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