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  • Laziomania: vittoria pesante, ma due scelte non convincono. Luis Alberto, da che parte state?

    Laziomania: vittoria pesante, ma due scelte non convincono. Luis Alberto, da che parte state?

    • Alessandro De Felice
    Brava e fortunata. La notizia è che la Lazio torna a vincere uno scontro diretto e che lo fa lontano dall’Olimpico. Non proprio un appuntamento fisso per i ragazzi di Sarri, che tengono viva la speranza di qualificazione alla prossima Champions League grazie ai tre punti conquistati sul campo del Torino. Ancora una volta è una Lazio a due facce: dopo un primo tempo insufficiente, con la squadra di Sarri sempre in balia degli avversaria, nella ripresa i biancocelesti aumentano il ritmo e trovano le due stoccate decisive, che li riportano a -5 dalla zona Champions League.

    APPROCCIO SHOCK - Dovevano essere le motivazioni a fare la differenza all’Olimpico Grande Torino. E allora ci si interroga su quello che è l’approccio della Lazio alla gara. Perché se è vero che i granata aggrediscono in modo feroce il match, dall’altra parte i biancocelesti appaiono timidi e impauriti: sempre in ritardo sulle seconde palle, sconfitti in gran parte dei duelli e incapaci di reagire all’ira funesta degli avversari. Così la Lazio deve ringraziare il palo, che ferma Sanabria, Provedel, che si supera in un paio di occasioni, e la mira sballata di Vlasic e compagni, che sprecano una buona dose di opportunità nel primo tempo.

    DILEMMA LAZZARI - Il migliore della prima frazione, proprio insieme a Vlasic, è Bellanova, che stravince il duello con Hysaj. Una sfida impari per qualità tecnica, velocità e capacità nell’uno contro uno. Una scelta, quella di schierare l’albanese - ancora acciaccato dopo il problema alla caviglia accusato contro il Bayern Monaco e quello al retto femorale di stasera - con Marusic dall’altra parte che lascia perplessi alla luce della possibilità di schierare Manuel Lazzari, pronto a creare superiorità numerica sul suo versante e mettere in difficoltà un Torino che ha sfruttato i terzini bassi della Lazio per imporre il proprio gioco e far male con Bellanova e Lazaro. Una decisione - quella di Sarri di escludere Lazzari - che trova ancora una volta difficilmente una spiegazione, anche alla luce di quella che è la risposta del campo: con l’ingresso dell’ex Spal, la Lazio cambia nettamente marcia.

    ODI ET AMO - Lo ami o lo odio. Il pacchetto è questo, prendere o lasciare. Capita che commetta errori banali quanto grossolani, ma quando si accende non ce n’è per nessuno. Luis Alberto è così, un giocatori in grado di illuminare la scena all’improvviso, quando sembra vivere l’ennesima giornata storta. Non a caso i due assist portano la sua firma: prima trova un tracciante nel nulla per Guendouzi, poi appoggia una palla che Cataldi calibra per il rimbalzo sul palo e il fine-corsa in fondo alla rete. E non a caso, da quando ha esordito in Serie A (20 settembre 2016), Luis Alberto è il giocatore che ha fornito il maggior numero di assist in campionato (59, almeno tre in più di chiunque altro). Ora, però, si entra nel momento decisivo e la Lazio ha bisogno del miglior Luis Alberto, sempre.

    GUENDO ‘EUROSTAR’ - Ci pensa ancora lui, Mateo Guendouzi. Il francese, eletto dieci giorni fa migliore in campo contro il Bayern Monaco, lotta, ci crede, corre e non si ferma mai e poi mai. L’anima di questa Lazio. L’ex Marsiglia di sacrifica e nel momento di difficoltà stringe in dento. Ripiega e sostiene l’azione in avanti. Ora è pienamente nel gioco di Sarri, che dimostra il perché lo ha voluto la scorsa estate. E se arrivano anche i gol, il gioco è fatto. Nelle difficoltà Guendouzi si esalta e mostra carattere, muscoli, polmoni e qualità tecnica. Un moto perpetuo già diventato fondamentale nello scacchiere tattico di Sarri.

    SCONTRI DECISIVI - Lo spauracchio scontri diretti rappresentava il tabù da rompere per la Lazio di Maurizio Sarri. Dalla vittoria contro la Fiorentina del 30 ottobre, i biancocelesti hanno perso due volte col Bologna, pareggiato il derby con la Roma e perso contro Inter e Atalanta, oltre al pari contro il Napoli. La vittoria di Torino restituisce punti pesanti ed entusiasmo ai biancocelesti in un momento decisivo della stagione, con la Lazio che affronterà consecutivamente Fiorentina e Milan, prima del ritorno di Champions League contro il Bayern Monaco. Un crocevia fondamentale della stagione della squadra di Sarri, che dovrà fare punti contro le rivali per tenere accesa la speranza di qualificazione alla prossima Champions.




    MESSAGGIO DIRETTO - “Speriamo l’anno prossimo non si riparta da zero”. Maurizio Sarri non le manda a dire. Dopo la conferenza stampa post Bayern (“Se ci fosse la possibilità di fare un salto di qualità mi farebbe piacere per me, per la società e per i tifosi”), il tecnico della Lazio manda un messaggio forte e chiaro alla società. Dopo anni di ‘occasioni perse’, l’ultima a gennaio con il mancato arrivo di esterno d’attacco per andare a rinforzare un reparto in difficoltà, sembra arrivato davvero il momento per il club di chiarire le ambizioni. Servirà un altro miracolo sul campo dopo quello dello scorso anno. Un’impresa ardua per Sarri e i suoi ragazzi, che sperano in ogni caso di essere supportati dalla dirigenza in sede di mercato, per alzare finalmente il livello e fare quello step successivo per provare a crescere con innesti in grado di poter offrire maggiori possibilità di scelta al tecnico e poter sopperire con più facilità alle assenze per infortuni o squalifiche nel corso della stagione. Un messaggio che solo il tempo stabilirà se sia stato compreso e accolto da Lotito e la dirigenza capitolina.

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