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  • Agnelli contro l'Atalanta, tifosi indignati: 'I poteri forti vogliono spartirsi la torta fra di loro'

    Agnelli contro l'Atalanta, tifosi indignati: 'I poteri forti vogliono spartirsi la torta fra di loro'

    • Marina Belotti, inviata da Bergamo
    Quando il vento invernale ha trasportato l’eco delle sue parole dal Tamigi alle Mura di città alta e bassa, dove i bergamaschi hanno trovato rifugio dal Coronavirus, i più hanno pensato a un fake. Perché non te l’aspetti una provocazione così, perché non pensi che a porsi una domanda tanto ingenua sia il presidente di uno dei club più importanti d’Italia. Che per di più si chiama Agnelli e difende una Lupa a scapito di una Dea, non era proprio credibile. Invece, appena accertatisi della veridicità delle fonti, nei bergamaschi nerazzurri è sgorgata l’indignazione. È vero, all’inizio Agnelli è stato preso a male parole, ma era fin troppo facile fermarsi a quello. È durato solo un attimo, poi i bergamaschi si sono chiusi in quel loro silenzio che tanti gli criticano, per rispondere davvero alla sua domanda. Superiori, molto più di chi pensa di esserlo e poi si ritrova per terra alla prima buca.
     
    PAURA E FASTIDIO - Ma stiamo scherzando? La sua frase infelice arriva con l’Atalanta a un passo dai quarti di Champions, una vittoria sulle spalle per 4-1 contro il Valencia e il miglior attacco del campionato sui tacchetti- terzo d’Europa dopo Psg e Bayern- mentre la Juve deve ribaltare la sconfitta d’andata contro il Lione. Squadra che la Dea aveva battuto con agio, tra l’altro. Per questo fare 2+2 per i nerazzurri abituati contare triplette di Zapata e doppiette di Ilicic è stato fin troppo facile: “Sono frasi dettate dalla paura di vederci raggiungere quello che loro non riescono a centrare da 30 anni e dal fastidio che una realtà provinciale come l’Atalanta sta dando ai poteri forti del nostro calcio, abituati a spartirsi la torta fra di loro”. Del resto, se entrambe le italiane accederanno ai quarti, la probabilità che si affrontino è alta e Agnelli deve essersi ricordato di quella tripletta che la fece fuori in Coppa Italia: “Avrà paura di trovarci ai quarti e perdere”, dice uno, “Avrà paura di non passare il turno mentre noi sì”, dice l’altro. Ma c’è anche un’altra paura, quasi un fastidio, che tutti quei milioni spesi per Ramsey e Matuidi non valgano i 2 per un Gosens goleador: Hanno paura di avere a libro paga giocatori stra pagati che non valgono per qualità, determinazione e voglia di emergere!”. Insomma, è la paura a far straparlare Agnelli.

    SPOCCHIA E IGNORANZA- Non solo ha perso un’occasione per tacere il patron della Juve, ma per capire. Cosa? La stupidità della sua domanda. Ci pensa un bergamasco atalantino-che tace sempre ma pensa e lavora- a spiegarlo nel suo dialetto: “Sè tè comincèt mia, as pol mia contaso la storia!”, che tradotto è “Ma se la storia non la cominci, è ovvio che non la farai mai!”. Ergo, l’Atalanta non dovrebbe partecipare alle competizioni di Champions solo perché la storia non l’ha fatta prima? Come dire che uno nato povero non potrà mai morire ricco con il suo lavoro e la sua forza di volontà. E questo per lui, che non ha bisogno di ‘sgobbare’, sarebbe giusto? “Più giusto di una squadra che ha fatto 33 Champions e non la vince mai?”. Che poi non si tratta nemmeno dell’anno dei miracoli blucerchiato, la Dea è dal 2016 che sta scrivendo la storia, un passo sempre più in là del precedente. “E loro invece che storia hanno? Partecipare per non vincere, ma cosa ne sa di cosa significa per noi sognare per anni e vivere serate storiche?”.

    INVIDIA E NOVITÀ- Ma dopo la serietà delle risposte i nerazzurri si sono lasciati andare all’ironia, grati ai numerosi bianconeri che si sono dissociati dalle parole del loro presidente, chiedendo alla squadra di prendere esempio dal gioco della Dea. “All’élite dei ricchi e famosi preferisco di gran lunga l’esito del campo e il merito di chi, pur rappresentando “solo” una città di provincia, l’Europa s’è l’è guadagnata con sudore e fantasia. Si chiama Sport”, ha detto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori facendosi portavoce del pensiero dei suoi concittadini. Lo spirito di sacrificio e la bravura hanno premiato questa Atalanta, che fa l’invidia di molte grandi a cui le novità proprio non piacciono. “Ma continuino così che ci caricano ancora di più. Noi siamo tifosi e non clienti da spennare e preferiamo una storia serie cadette e ricadute a quella giudiziaria”. Ora tutta Bergamo sogna una finale a Istanbul, Juve-Atalanta, e qualcuno, per restare attuale, avverte Agnelli: “Si rassegni perché sarà più facile bloccare il Covid-19 che la nostra Dea, tra qualche anno arriveremo anche al primo storico Scudetto!”.

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