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  • Leccemania: gli errori arbitrali iniziano a pesare ma non minano la certezza di potersela giocare con tutti

    Leccemania: gli errori arbitrali iniziano a pesare ma non minano la certezza di potersela giocare con tutti

    • Stefano Gennari
    Il Lecce esce dall’Olimpico di Roma tra gli applausi per una prestazione maiuscola fatta di sacrificio ma con l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere e non è stato nei circa ottanta minuti in cui ha giocato in inferiorità numerica. Eppure, dagli ambienti capitolini filtrava paura per la designazione di un arbitro nativo del Salento, ma il suo “pasticcio” con il Banti al Var ha sicuramente fatto ricredere i critici della scelta dell’Aia che, al contrario, dovrebbe piuttosto rendere conto dell’espulsione ai danni di Hjulmand in seguito alla visione al monitor ed anche per un rigore, per così dire, non proprio indiscutibile.

    DECISIONI DISCUTIBILI E PENALIZZANTI - Paga dazio ancora il Lecce per alcune scelte arbitrali che potrebbero costare punti importanti. Certamente in quanto a peso specifico rispetto ai due rigori negati contro il Monza (soprattutto perché negli ultimi minuti sul risultato di 1-1), queste decisioni non si ha effettiva contezza di quanto abbiano inciso sul risultato ma, visto il minuto in cui è avvenuta l’espulsione e il risultato finale, è stato sicuramente penalizzante. Andando nel merito della decisione c’è da registrare il fatto che l’arbitro chiamato in causa è lo stesso Prontera che aveva già arbitrato i giallorossi nel primo match contro l’Inter in cui la casualità vuole che è dovuto intervenire su un fallo simile di Baschirotto su Lautaro ammonendo il difensore salentino. Effettivamente, l’ufficiale di gara non aveva preso la decisione drastica su Hjulmand, avvenuta poi quando richiamato al Var da Banti. Ci si pone allora l’ormai consueta domanda di quale sia il metro di giudizio se appena due mesi fa per un intervento simile e forse anche più grave, considerando che nell’occasione di Roma c’era il campo bagnato a incidere sull’intervento, sia stato comminato il cartellino giallo senza neanche essere richiamato dal Var? Ovviamente a questo non vi è risposta se non il fatto che la coppia Prontera-Banti è stata fermata per un turno e nel caso del più esperto, ormai messo dietro al monitor, si tratta di una recidiva dopo il caos recente di Juventus-Salernitana e di Fiorentina-Roma della passata stagione. I giallorossi, non solo penalizzati da una espulsione al 23’ e per giunta in un match tranquillo che sino a quel momento non aveva visto ancora nessun cartellino, si sono visti un rigore a sfavore che può essere opinabile dato che Abraham viene sì toccato da Askildsen ma la cui intensità non sembra tale da procurare un fallo se non fosse che l’attaccante inglese si lascia cadere dopo più di qualche secondo ma in “epoca Var” basta un frame che contenga il contatto (senza avere cognizione dell’intensità) e la seguente caduta. 

    PRESTAZIONE DA APPLAUSI – Nonostante gli errori penalizzanti, il Lecce esce dall’Olimpico sicuro dei propri mezzi ed anche con personalità. Infatti, i salentini, dopo un avvio difficile e con il gol a freddo di Smalling, sono riusciti anche ad imbastire azioni pericolose nonostante l’inferiorità numerica sino al gol di Strefezza. Il secondo tempo la Roma ha rimesso la freccia con il penalty ma la squadra di Baroni è sembrata sempre nel match fino a quando non è subentrata la stanchezza anche condizionata dall’inferiorità numerica che è risultata dunque penalizzante. Gli applausi dell’Olimpico dei quasi quattromila del settore ospiti però non devono esaurirsi nella prestazione capitolina ma devono essere linfa per le prossime sfide a partire con la Fiorentina che, seppur con un bagaglio tecnico maggiore, i giallorossi non temono come dimostrato contro la Roma.

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