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    Leccemania: record costruito dalla panchina e dalle idee

    Leccemania: record costruito dalla panchina e dalle idee

    • Stefano Gennari
    Il fischio finale è stata una liberazione ma soprattutto una grande soddisfazione che ha portato il Lecce al secondo posto per una notte e soprattutto il record di imbattibilità nelle prime cinque giornate in Serie A mai verificatosi nella sua storia. La ciliegina sulla torta è stata la terza vittoria in tre partite in casa che rendono il Via del Mare un fortino.

    SUBENTRATI DECISIVI – La prestazione contro il Genoa è stata ottima in cui mancava solo il gol, talvolta per la troppa frenesia e per la poca freddezza sotto porta, anche se la sfortuna è stata compagna di Krstovic il quale se avesse segnato due gol non avrebbe rubato nulla. La squadra schierata da D’Aversa non ha risentito delle assenze di Baschirotto e Banda ottimamente sostituiti da Touba e Strefezza. Ad essere decisivo per primo è stato Almqvist che, con le sue giocate, ha costretto Martìn al doppio fallo costato l’espulsione con cui la partita è andata in un’unica direzione. L’inerzia del match, che andava verso uno 0-0 che avrebbe lasciato l’amaro in bocca per le occasioni ma meno per il raggiungimento del record di imbattibilità, è stata cambiata dalla panchina sia da chi vi siede e da chi vi subentra. Infatti, mister D’Aversa si è rivelato anche ieri decisivo nelle scelte a partita in corso schierando Oudin nel suo ruolo di centrocampista scoperto nel finale della scorsa stagione e soprattutto con una mentalità offensiva che prevedeva il solo Ramadani a centrocampo. Scelta premiata che si aggiunge a quelle di Di Francesco con la Lazio, Krstovic a Firenze e Strefezza con la Salernitana ed infatti il Lecce è la squadra con la media più alta di giocatori a segno da subentrati. Record su record.

    ROSA PROFONDA E DI QUALITA’ – Oltre ai meriti di D’Aversa ci sono anche quelli di una rosa ben costruita e strutturata in modo tale da avere in ogni ruolo due giocatori con le medesime caratteristiche per poterle ruotare senza perdere qualità, come dimostra quanto detto sopra, e ciò è conseguenza delle scelte fatte in sede di mercato. Un esempio lampante e sottovalutato nella gara di ieri è stato il match di Touba che non ha fatto pesare l’assenza di Baschirotto giocando un match senza sbavature. A centrocampo, invece, è ormai padrone Ramadani così come lo era Hjulmand di cui è stata lasciata alle spalle quella che appariva una cessione dolorosa. Infine, il colpo in attacco di Krstovic è affiancato da una batteria di esterni di qualità e interscambiabili. Questo Lecce può godersi il momento senza temere le vertigini e regalandosi nuove gioie.
     

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