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  • Lo Cicero: 'Lukaku rugbista mancato, contro Ibrahimovic...'

    Lo Cicero: 'Lukaku rugbista mancato, contro Ibrahimovic...'

    L'ex rugbista Andrea Lo Cicero parla a Tuttosport dell'attaccante dell'Inter: "Lukaku è davvero un rugbista mancato. La stazza ce l’ha: 1,90 per 95 kg. E una progressione negli spazi impressionante. In una squadra di rugby avrebbe potuto giocare da numero 12 oppure da numero 11, insomma sarebbe stato perfetto per la linea dei trequarti. Parliamo di un giocatore mobile però alla stesso tempo di peso, che non si fa spostare dagli avversari e che avrebbe potuto rompere tanti placcaggi con il suo dinamismo. Poi ha una bella aggressività positiva, da agonista". 

    "Mi piace un calcio così, con personalità unita alla giusta grinta. Lukaku diventa un trascinatore per i compagni perché è anche bravo nel compiere i movimenti giusti, nel seguire le traiettorie corrette: quando poi ti arriva contro a tutta velocità, deve fare davvero paura e il difensore non sa nemmeno come arginarlo. Per fermare uno come Lukaku hai una sola possibilità, secondo me: giocare d’anticipo. Immagino che gli allenatori osservino i video con grande attenzione di ogni movimento di Lukaku, ma il segreto deve essere mettergli un difensore rapido però anche in grado di tenerlo fisicamente, che sappia anticipare le sue mosse. Altrimenti a uno così, una volta che è partito, puoi giusto prendere la targa... Parlando di rugby, io ricordo Jonah Lomu: non aveva senso rincorrerlo, non lo avresti mai preso, dovevi provare a bloccarlo prima. Comunque anche nel calcio sta succedendo un po’ quello che sta capitando nel rugby: sta tornando un gioco più atletico, più fisico. Gli All Blacks insegnano". 

    "Lukaku è un buon rugbista mancato, poi tanto fa l’allenatore. Si vede che Antonio Conte ha allenato in Inghilterra: pur con la base italiana, ha un approccio molto britannico nella tipologia di gioco. Poi ha anche una squadra costruita per fare la differenza con i muscoli. Non dico che non sia tecnica, ma è chiaro che la superiorità fisica a volte permetta all’Inter di risolvere certe partite che possono diventare complicate". 

    "Gli insulti con Ibrahimovic? L’assenza di pubblico, adesso, enfatizza certi episodi. L’agonismo è fatto anche di queste piccole provocazioni, che rimangono tali. Non sono casi d’orrore, quelli sono altri: legati a razzismo, al non rispetto di altri giocatori perché hanno una pelle diversa, quello è il problema più grosso. Puntiamo il dito su questo e non sulle stronzate. Quello che è successo tra loro due, è semplice: uno che è fisicamente grosso come Ibra può sentire la competizione con un altro grosso come lui. Anch’io mi sarei trovato nella stessa condizione a spalleggiarmi in quella maniera, poi ci sta la provocazione, fa parte dello spettacolo, che sia calcio o rugby. Ibra forse non avrebbe bisogno di andare a Sanremo, potrebbe magari lasciare spazio ad altri". 

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