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  • Lombardia, Piemonte e Calabria da domenica in zona arancione. Liguria e Sicilia diventano gialle

    Lombardia, Piemonte e Calabria da domenica in zona arancione. Liguria e Sicilia diventano gialle

    Da domenica Calabria, Lombardia e Piemonte saranno zona arancione. In mattinata il premier Giuseppe Conte aveva annunciato novità, che sono arrivate in questo pomeriggio: il Ministro della Salute Roberto Speranza, riferisce Ansa, firmerà l'ordinanza che entrerà in vigore da domenica 29 novembre e, da rossa, porterà le tre regioni a zona arancione, confermando quanto anticipato qualche ora prima dal governatore Attilio Fontana. L'ordinanza riguarderà anche Liguria e Sicilia, che passeranno in fascia gialla.

    ZONA ARANCIONE, COSA CAMBIA - Quali sono i provvedimenti che riguardano la zona arancione? Resta il divieto di uscire dal proprio Comune se non per ragioni di lavoro, salute o necessità (occorre l'autocertificazione), mentre all'interno del Comune ci si può muovere liberamente tra le 5 e le 22, quando scatterà il coprifuoco e il divieto di uscire se non per comprovate esigenze. Riaprono tutti i negozi, ma resta lo stop durante le giornate festive e prefestive all’attività dei negozi che si trovano nei centri commerciali, ad eccezione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole. Capitolo scuole: salvo diversa indicazione dei governatori, nelle zone arancioni gli studenti di seconda e terza media tornano a seguire le lezioni in classe; resta attiva la didattica a distanza per scuole superiori e università, fatta eccezione per primo anno e laboratori. Restano chiusi bar e ristoranti, consentiti asporto e consegna a domicilio, chiusi anche musei, palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Sport: vietato lo sport di contatto, ma è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti. E' permesso frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti. Resta vietato utilizzare gli spazi adibiti a spogliatoio

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