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  • Luis Diaz manda in estasi il Sudamerica: scoperto da Valderrama, Cordoba voleva portarlo all'Inter

    Luis Diaz manda in estasi il Sudamerica: scoperto da Valderrama, Cordoba voleva portarlo all'Inter

    • Andrea Barbuti
    L’eterna lotta fra Brasile e Argentina per il predominio sul continente, in questa edizione della Coppa America si risolverà in finale (non succedeva da Venezuela 2007), in un deserto, e per questo ancora più imponente, oltre che surreale, Maracana. Nello spettacolare duello a colpi di classe fra le due stelle annunciate della competizione, Messi e Neymar ovviamente, si è inserito prepotentemente un terzo incomodo, che con la sua eleganza, i suoi dribbling ed alcune giocate del più puro, sublime e riconoscibile marchio latino, ha incantato e illuminato la scena in una Colombia altrimenti non particolarmente spettacolare: Luis Fernando Diaz.

    GARANTISCE VALDERRAMA - Nato a Barrancas nel 1997, di origine guajira (gruppo etnico indigeno che vive prevalentemente nella penisola caraibica della Guajira, notoriamente uno dei più combattivi), Luis Diaz ha iniziato a far parlare di sé quando vestiva la maglia del Junior di Barranquilla, una delle più importanti squadre della nazione. A intuirne per primo le enormi potenzialità fu una leggenda della tricolor, Carlos Valderrama, che lo aveva convocato già nel 2015, nemmeno maggiorenne, per la prima e unica edizione della Coppa America dei popoli indigeni. Due anni dopo, in un’intervista rilasciata al quotidiano colombiano El Heraldo, aveva confermato e rivelato a tutti le proprie impressioni: “Guardalo come punta, con che rapidità. È molto abile e lavora anche per la squadra, il che è molto importante nel calcio moderno”.

    L’ACCOSTAMENTO ALL’INTER - In due anni ai Tiburones segna 20 gol in 81 partite e in Europa è il Porto, da sempre attento ai talenti emergenti del calcio colombiano (James e Falcao su tutti), ad accorgersi di lui e a portarlo nel vecchio continente per poco più di 7 milioni. In Portogallo si impone subito e si prende la titolarità sulla fascia sinistra del centrocampo a 4 di Conceiçao, con 25 gol e 13 assist all’attivo in due stagioni, ma è la Coppa America 2021 a mandare in mondovisione tutto il suo talento. A maggio 2020, un altro idolo colombiano, Ivan Ramiro Cordoba, lo aveva consigliato all’Inter. Oggi però, dopo la clamorosa Coppa America disputata con la sua nazionale, difficilmente sarà avvicinabile a cifre normali.

    STELLA PIÙ LUMINOSA DEL FIRMAMENTO SUDAMERICANO - Partito come riserva nelle rotazioni di Reinaldo Rueda, nella terza partita del girone, senza alcun preavviso, la sua Coppa America ha preso una direzione ben precisa, con un gol che, a meno di grosse sorprese, sarà votato come il più bello della competizione. Sarà stata la voglia di mettersi in mostra contro i padroni di casa e favoritissimi del Brasile. Sarà stata l’aria di Copacabana che arrivava fino all’Estadio Nilton Santos di Rio de Janeiro (che normalmente ospita le partite del Botafogo). Fatto sta che al 10' minuto, nemmeno il tempo di sedersi comodi sul divano (allo stadio non si poteva andare), Luis Diaz ha stappato la partita con una rovesciata, dall’elevazione altissima, all’indietro, con entrambe le gambe, di quelle che si vedono spesso nelle spiagge carioca o al massimo nelle competizioni di ginnastica artistica, ma difficilmente su un campo da calcio.

    La consacrazione vera e propria, però, è arrivata in un palcoscenico ancora più importante, in semifinale contro l’Argentina di Messi, al Mane Garrincha di Brasilia
    . I suoi hanno perso ai rigori ma lui è stato eletto migliore in campo dalla Comnebol, oscurando in parte le stelle della Seleccion. Primo per duelli offensivi vinti (18), dribbling (11), falli subiti, tiri verso la porta e terzo per passaggi chiave, ha anche segnato il gol che ha portato la partita ai rigori, anche questo molto bello, bruciando in velocità Pezzella, e trovando il modo, in caduta, di superare il portiere argentino Martinez.

    Purtroppo, lui e i suoi compagni non avranno la possibilità di rivincita contro il Brasile di Neymar in finale. Nella notte fra venerdì e sabato, però, si giocheranno il terzo posto con il Perù di Lapadula. Il più atteso ormai è lui, Luis Diaz, con i suoi dribbling, belli sì, ma concreti, con la sua cattiveria e la sua applicazione anche in fase di ripiegamento. Tutti, a parte i peruviani, ovviamente, sperano di essere poi deliziati anche da un gol dei suoi, istintivi, improvvisi, estemporanei, lampi di classe cristallina, ancora un po’ grezza e per questo più genuina.

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