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  • Malati di Sla| Borgonovo e i 'non famosi'

    Malati di Sla| Borgonovo e i 'non famosi'

    • Luca Cellini
    Stefano Borgonovo è un paziente 'famoso'. Al reparto di riabilitazione cardio-respiratoria dell'ospedale Felice Villa di Como lo conoscono bene. Sono abituati ai riflettori, come alle telecamere di Sky che hanno fatto visita all'ex attaccante, giocatore nelle file di Milan, Como e Fiorentina, durante l'ultimo ricovero a Mariano, lo scorso marzo, per curare la sindrome laterale amiotrofica di cui è affetto. 'Borgonovo è infatti un nostro paziente - conferma il primario dell'unità, Antonio Paddeu -. Lo abbiamo seguito e lo seguiamo in tutto il suo percorso di riabilitazione respiratoria, e oltre al rapporto medico-paziente, ci lega a lui un'amicizia che ci ha visto presenti a Firenze alla consegna del Fiorino d'oro e anche a Milano, presso la redazione della Gazzetta dello sport, quando è stato presentato il suo libro’. Ma se i pazienti famosi attirano l'attenzione dei media, questa attenzione si allarga a macchia d'olio e ha riscontri positivi anche per i pazienti 'comuni', i non famosi che affollano le statistiche, riportando sulla scena il tema della lotta alla Sla e della sensibilizzazione nei confronti di una malattia che, anche se degenerativa del sistema neurologico, può e deve essere curata al meglio. E' proprio questo lo spirito con cui ogni giorno affronta il suo lavoro lo staff di Paddeu: 'A Mariano abbiamo in cura 25 casi di Sla, sui 500 seguiti in tutta Lombardia e sui 60 casi afferenti solo alla provincia di Como. Il 50% di questi pazienti muore entro 3/4 anni dallo svilupparsi della malattia, e lo fa per cause legate a complicazioni respiratorie. Ecco perchè il nostro obiettivo è intervenire tramite la terapia riabilitativa per ridurre il rischio di infezione respiratoria che nell'80% dei casi è causa di decesso per chi è affetto da Sla. Questi pazienti vanno curati come gli altri, non dando per scontato il peggioramento della patologia in quanto degenerativa; noi stiamo lavorando per alzare la loro speranza di vita a 10 anni da quando la malattia si è sviluppata'. Per far questo le tecnologie mediche sono indispensabili: 'E' in arrivo un nuovo ventilatore a corazza a pressione negativa, donato alla Fondazione Paola Giancola dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù, che ci permetterà di fare la differenza nella cura delle insufficienze respiratorie globali e nella fisioterapia respiratoria di pazienti affetti da Sla'. (Il Giornale di Como)

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