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  • Malonga al Cesena:|'Ora sapranno chi sono'
Malonga al Cesena:|'Ora sapranno chi sono'

Malonga al Cesena:|'Ora sapranno chi sono'

 

«Venerdì sera quando sono andato via ero molto triste perché al Cesena ero molto legato, ma adesso con il Cesena ho chiuso». Sono queste le prime parole del franco-congolese, autore di una bella doppietta con cui ha steso la sua ex squadra, che rimane comunque proprietaria del suo cartellino, essendo arrivato a Vicenza in prestito con diritto di riscatto della metà. Una giornata così forse neppure lui se lo aspettava a meno di 24 ore dopo essere passato dall’altra parte barricata. Anzi no. «Invece - spiega Mimmo - me lo aspettavo. Quando il mister mi ha detto che sarei partito titolare, sono andato nella mia camera e ho pensato che dovevo fare tre gol contro il Cesena, invece ne ho fatti solo due ...».
Il gesto dell’ombrello. Dopo la prima rete ha sfogato tutta la sua rabbia ed è andato ad esultare sotto la tribuna dove c’era i dirigenti del Cesena. «Ho semplicemente detto in francese “adesso sapete chi sono”, ma non ce l’avevo con il presidente Campedelli, che anzi è stato l’unico a venirmi a salutare nello spogliatoio dopo la partita».
Non altrettanto cordiali sono sembrati i rapporti con il resto della dirigenza bianconera, in particolare con il direttore generale Luca Mancini. «Mi ha risposto con il gesto dell’ombrello. Mi dispiace perché a Cesena ho lasciato tante persone care da Fiorenzo (Treossi, ndr), ai fisioterapisti e ai magazzinieri, ma anche i tifosi che sono stati fantastici in questi anni» anche se ieri sera non hanno mancato di fischiarlo al suo ingresso in campo. Fiducia ritrovata. Intanto il tecnico Roberto Breda si gode il suo ultimo prezioso acquisto: «Sapevamo che Malonga era un giocatore di grande qualità e che bisognava dargli fiducia». Una fiducia che Mimmo sembra avere ritrovato e che gli ha permesso di scrollarsi di dosso quella apatia che lo aveva ricoperto nell’ultimo anno.

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