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  • De Gea e Pogba, Lukaku e Sanchez: Man United, la rivoluzione di Solskjaer

    De Gea e Pogba, Lukaku e Sanchez: Man United, la rivoluzione di Solskjaer

    • Andrea Giorgetti
    Chiunque abbia voglia di fare una piccola ricerca di storia calcistica inglese, potrà accorgersi che dalla stagione inaugurale della Premier League - 1992/93 - al termine di quella che celebra i primi vent’anni della competizione - 2012/13 - vi è stata una squadra capace vincere il titolo per tredici volte, arrivare cinque volte seconda e tre volte terza. Mai fuori dal podio. Si tratta del Manchester United guidato ininterrottamente da Sir Alex Ferguson. Nello stesso periodo, oltre agli allori nazionali, il manager scozzese ha arricchito la bacheca dei Red Devils con numerosi trofei internazionali tra i quali, spiccano, le due edizioni di Champions League 1998/99 e 2007/08.

    ANNI DIFFICILI - Da quando, nell’estate del 2013, Sir Alex ha deciso di lasciare la panchina per godersi la meritata pensione, il Manchester United non è ancora riuscito a scrollarsi di dosso la pesante eredità del tecnico finendo, incredibile a dirsi, in una sorta di anonimato. Dalla fine dell’era Ferguson lo United ha cambiato quattro guide tecniche: David Moyes, Louis van Gaal, Josè Mourinho e Ole Gunnar Solskjaer; ha speso un fiume di denaro per giocatori rivelatesi, per vari motivi, meno decisivi di quanto ci si aspettasse: Di Maria, Rojo, Depay, Schneiderlin, Schweinsteiger, Falcao, Fred e Alexis Sanchez su tutti; è rimasto sempre ai margini dalla lotta per la vittoria in Premier League (eccezion fatta per il secondo posto della stagione 2017/18) ed ha raccolto un bottino di trofei misero rispetto agli investimenti effettuati - degna di nota la conquista dell’Europa League 2016/17. L’ultimo arrivato, Ole Gunnar Solskjaer, giovane ed ambizioso tecnico norvegese alla guida dei Red Devils dallo scorso dicembre, ha sulle spalle il gravoso compito di riportare il Manchester United dove è stato abituato a trovarsi negli ultimi trent’anni: al top. Il manager sta preparando una rivoluzione che toccherà tutti i settori nevralgici della rosa.

    PORTA - David de Gea ha trascorso una stagione tribolata. Sembrava tornato quello dei primi tempi a Manchester: timido ed insicuro. E’ dato in partenza e la destinazione più probabile porta al PSG. Per sostituirlo lo United pensa a Jan Oblak dell’Atletico Madrid (90 milioni di euro il costo del cartellino). Le alternative sono André Onana dell’Ajax, Gianluigi Donnarumma del Milan e Jasper Cillessen in uscita dal Barcellona.

    DIFESA - Scaduto il contratto di Antonio Valencia e con Matteo Darmian in partenza (destinazione Valencia), Solskjaer vuole puntare su Aaron Wan-Bissaka, giovane terzino destro del Crystal Palace che chiede per il suo cartellino circa 60 milioni di euro. Come alternativa si vigila sul belga Thomas Meunier in uscita dal PSG. Solskjaer farà un pesante investimento anche al centro della difesa: il nome in cima alla lista è quello di Harry Maguire, roccioso difensore del Leicester e della nazionale inglese. Il suo valore è altissimo: circa 100 milioni di euro. Naturalmente Maguire non è l’unico obiettivo. Solskjaer farebbe carte false pur di aggiudicarsi uno tra Kalidou Koulibaly (che probabilmente resterà a Napoli) e Matthijs de Ligt (che è destinato al PSG). Di ripiego, invece, il profilo di Jerome Boateng in uscita dal Bayern Monaco.

    CENTROCAMPO - Terminato il contratto di Ander Herrera, le operazioni in questo settore del campo dipenderanno dal futuro di Paul Pogba. Solskjaer non vorrebbe liberarsi del talento francese, ma una sua cessione potrebbe essere prodromica agli enormi investimenti che il manager ha in mente. Nel caso di addio a Pogba (Juventus e Real Madrid su di lui), il Manchester United si lancerebbe su Bruno Fernandes (lo Sporting Lisbona spara altissimo, 70 milioni di euro) con Adrien Rabiot (in rotta da mesi con il PSG) e Ivan Rakitic (in uscita dal Barcellona) come alternative.

    ATTACCO - Quello che si è scritto riguardo al centrocampo, vale anche per l’attacco. In questo caso l’ago della bilancia è Romelu Lukaku. L’Inter (Conte in primis) è molto interessata al giocatore. Che fare? Solskjaer per il momento resiste. Sa, in cuor suo, quanto siano rari attaccanti come il belga. In caso di un suo sacrificio, il sostituto più affine alle caratteristiche tecniche di Lukaku risponde al nome di Sébastien Haller, centravanti dell’Eintracht Francoforte. Però, dalle parti di Manchester sono convinti che Solskjaer abbia altro in mente, una vera rivoluzione d’attacco: nessun centravanti boa, ma un misto di lucida e cristallina follia. Antoine Griezmann è il prescelto e, anche se è vicinissimo al Barcellona, lo United ha fatto un serio tentativo per acquistarlo. L’alternativa più intrigante è quella che porta a Joao Felix del Benfica (120 milioni di euro il costo della clausola rescissoria). Nel frattempo, il manager dei Red Devils ha messo a segno il primo colpo di mercato da quando è alla guida dello United: si tratta di Daniel James, promettente ala sinistra proveniente dallo Swansea, pagata 20 milioni di euro. Lucida e cristallina follia.

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