Calciomercato.com

  • Mancini ha voluto sfidare le stelle, proprio come fece il Trap ad Atene

    Mancini ha voluto sfidare le stelle, proprio come fece il Trap ad Atene

    • Marco Bernardini
      Marco Bernardini
    Metti, una partita di pallone così tanto per distrarsi un po’, staccare la spina infilata per troppe ore al giorno nella presa di un sottile timore nucleare e in buona sostanza fare un bel bagno nel tempre della leggerezza. Divertirsi, insomma.

    SFIDA ALLE STELLE - Nessun dubbio sul fatto che sarebbe andata a questo modo. Lo aveva promesso Roberto Mancini. E Roberto Mancini è uomo d’onore. “Andremo ai Mondiali e li vinceremo”. Ho ancora nella testa, come tutti del resto, la sua voce con la quale usando un tono più alto del solito sfidava le stelle che si erano divertite a giocare a dadi con lui mettendolo in difficoltà. Forse proprio in quel momento Mancini aveva osato oltre misura rinnegando persino il suo tradizionale comportamento, gestuale e verbale, sempre molto british. Impressionò chi lo conosceva bene l’esposizione di una certezza così potente e prepotente per una vittoria sicura ancor prima di misurarsi con la realtà. A qualcuno venne spontaneo toccare ferro o toccarsi ricordando che anche Romeo Montecchi urlò al cielo “Stelle io vi sfido” quando gli dissero della morte della sua Giulietta.

    L'ESEMPIO DEL TRAP - Vedi caro Mancio, amico mio di vecchia data e compagno di tante strade, sarebbe sempre bene prima di sbilanciarsi ricordare e fare tesoro di un insegnamento che un vecchio maestro di pallone e di vita smise mai di offrire ai suoi ragazzi lungo tutto il percorso della sua epica carriera. Dico di Giovanni Trapattoni e del suo leggendario gatto che non era preso se non stava nel sacco. Credo che lo stesso Trap soltanto una volta si sia scordato di quella sua massima suggerita dalla saggezza. Tanto tempo fa. Era il 25 maggio del 1983 e nello stadio di Atene il popolo bianconero non aveva dubbi su quella che, di lì a poco sarebbe stata la Grande Festa. Proprio ciò che pensava la gente del Barbera ieri sera. Prima, naturalmente. Mai sfidare le stelle, neppure quelle piccine macedoni o amburghesi.

    Altre Notizie