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  • Mané, campione dentro e fuori dal campo che non dimentica le sue origini

    Mané, campione dentro e fuori dal campo che non dimentica le sue origini

    • Roberto Ecca
    Una partita tra vecchie glorie, una tribuna improvvisata, e il fango che rende quasi impraticabile il campo da gioco. No, non siamo ad Acerra, quando Diego Armando Maradona giocò una partita di beneficenza diventata famosa. Siamo a Bambali, in Senegal, e tra coloro che corrono e si divertono c’è un ragazzo che la prossima stagione giocherà in una delle più forti squadre d’Europa, il Bayern Monaco: stiamo parlando di Sadio Mané, uno che in carriera ha vinto praticamente tutto, ma che non dimentica le sue origini e soprattutto non dimentica i meno fortunati.

    CARRIERA - Esordisce tra i professionisti con il Metz nel 2011, in Ligue 2, e la stagione successiva si trasferisce al Salisburgo, dove vince Campionato e Coppa nazionale segnando 45 gol in 87 partite. Viene ceduto al Southampton dove affina le sue qualità di attaccante rapido e abile nel dribbling, attirando su di sé le attenzioni delle big d’Europa. Nel 2016 passa al Liverpool per la cifra record di 41 milioni di euro, diventando il calciatore africano più pagato di sempre. Il suo palmares con i Reds è ricchissimo: 1 Premier League, 1 Coppa d’Inghilterra, 1 Coppa di Lega, 1 Champions League, 1 Supercoppa Europea, 1 Mondiale per club.

    Nominato Calciatore Africano dell’anno nel 2019, con la sua Nazionale vanta 90 presenze e 33 reti, record assoluto. Vince la Coppa d’Africa nel 2021.
     
    L’ESEMPIO DI SADIO - “Perché dovrei volere dieci Ferrari, venti orologi e due aerei”? Con quello che guadagno grazie al calcio posso aiutare la mia gente, costruendo scuole e fornendo loro cibo e vestiti. Preferisco che il mio popolo riceva un po’ di ciò che la vita mi ha dato”, ha affermato in un’intervista di qualche tempo fa. Ha patito la fame, fatto i lavori più umili e ha giocato a piedi nudi: questo l’ha spinto ad aiutare chi non può permettersi nulla o quasi, fornendo loro cibo, libri, e vestiti. Ha fatto costruire un ospedale, un piccolo stadio, finanziato una borsa di studio per i ragazzi più meritevoli. Sono diventate famose le immagini del suo arrivo allo stadio tenendo in mano un cellulare rotto, e di quando la mattina andava a pulire i bagni della Moschea che frequentava abitualmente. Prima del grande calciatore, c’è da ammirare la grande persona che è Sadio Mané: un uomo allergico alle telecamere e ai riflettori, che non esibisce, che non ama il lusso ma che è felice quando aiuta la sua gente. 

    “Il compagno di squadra perfetto. Persona premurosa e di grandi sentimenti”, questo il saluto di Jurgen Klopp nel giorno del suo addio al Liverpool.
    Nel Bayern continuerà a competere a grandi livelli, ma le vittorie più belle le ha già ottenute fuori dal campo. Chapeau, Monsieur Mané

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