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  • Marotta: "Chivu non è un ripiego e l'Inter non era in confusione. Siamo fra i più forti al mondo, non è uno slogan è la realtà"

    Marotta: "Chivu non è un ripiego e l'Inter non era in confusione. Siamo fra i più forti al mondo, non è uno slogan è la realtà"

    L'avventura di Cristian Chivu sulla panchina dell'Inter è ufficialmente iniziata da ormai una settimana, ma l'allenatore nerazzurra non si è ancora presentato alla stampa. Accanto a lui ha preso parola per presentare anche la nuova stagione interista, il presidente Beppe Marotta. 

    LAPSUS SUL CONTRATTO - "Accanto a me c'è il nuovo allenatore Cristian Chivu che ha firmato con noi un contratto fino al 2028, anzi no di due anni".

    SALUTO A INZAGHI - "Il calcio è un mondo che brucia tutto con una certa facilità. Ci siamo legati ad un allenatore a cui eravamo molto affezionati e a cui eravamo legati. Dopo 4 anni e un legame lungo che ci ha dato soddisfazioni ci siamo lasciati con una separazione consensuale. Ci siamo lasciati bene, ci ha fatto vivere delle partite e dei momenti indimenticabili".

    LA SCELTA DI CHIVU - "Ci siamo trovati nella situazione di dover trovare una sostituzione, una adeguata alla storia e all'ambizione di questo club. Io, Ausilio e Baccin abbiamo individuato anche in fretta la scelta di Cristian Chivu che è stata condivisa con la proprietà che ancora una volta si è dimostrata molto attenta alle nostre vicende, è stata molto vicina alla nostra squadra, sono anche qui negli Stati Uniti"

    NON È UN RIPIEGO - "Non è per niente un ripiego, è stato scritto, non c'è stata confusione nella società, è stato scritto, e semplicemente c'erano delle questioni burocratiche da sbrogliare, c'era un contratto col Parma da rescindere e ringrazio il Parma per come si è comportato". 

    MADE IN INTER - "Chivu è stato poi protagonista di una piccola squadra di provincia condotta alla salvezza. L'orgoglio nostro è quello di avere un allenatore non made in Italy, ma made in Inter. Non è solo uno slogan è qualcosa che ci ha convinto per una questione di profilo, lui ha fatto vedere un calcio divertente e l'abbiamo visto nelle giovanili, ma con ambizione". 

    AMBIZIONE DI VINCERE, DIMENTICANDO LA FINALE  - "Noi parteciperemo ancora, anche l'anno prossimo, e lo dico con orgoglio a tutte le competizioni nazionali e internazionali. Vogliamo avere l'ambizione di voler partecipare per vincere. Per tutti c'è l'amarezza del risultato finale, ma competere con i top club d'Europa non è facile, fare due finali in tre anni non è da tutti, noi rappresentiamo l'Italia e nessun altro c'è riuscito. Sicuramente il risultato è pesante, ma dobbiamo metterlo da parte e imparare e con Cristian ci rilanceremo". 

    GIOVANI E UNDER 23 - "Noi l'anno prossimo parteciperemo in Serie C con l'Under 23. Noi predisporremo una squadra che sarà giovane, ma che sposa un modello nuovo. È ciò che desideriamo come club e come proprietà. Vogliamo puntare sui giovani e sui nostri giovani. Andremo alla ricerca di giocatori giovani, due li abbiamo comprati e li apprezzerete, ma ci sono altri che sono rientrati alla casa madre dopo l'esperienza fatta in questi anni". 

    RESPONSABILITÀ - "Ci affidiamo a lui dandogli tanta responsabilità perché non è solo orgoglio e prestigio, ma anche un fardello che dovrà portare sulle spalle. Lui è stato un eroe del Triplete e quelli sono i valori che vogliamo trasmettere"

    FRA LE PIU' FORTI AL MONDO - "L'Inter è una delle squadre più forti al mondo, non è uno slogan è la realtà, teniamolo ben chiaro. La nostra presenza non sarà di comparsa, che mira a fare risultati importanti, nonostante una situazione di difficoltà con una stagione logorante, ma sarà compito del mister fare le scelte. Gli auguro il meglio in questo lungo cammino che farà con noi".

     

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