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  • Melo: 'Futuro? Ci sono Cina e Turchia'

    Melo: 'Futuro? Ci sono Cina e Turchia'

    • Pasquale Guarro
    Il calcio è così, tutto può trasformarsi e cambiare velocemente, specie quando si parte con il piede sbagliato e tra lo scetticismo generale di un pubblico esigente. Felipe Melo è arrivato dalla Turchia con l’etichetta di “quello voluto dal mister”, perché non è segreto che Roberto Mancini ha dovuto spendere più di qualche parola per convincere Ausilio e Thohir a comprarlo e pagarlo profumatamente. L’ex viola ha rifiutato un contratto di 8 milioni di euro a stagione dalla Cina per ricongiungersi al suo ex mentore, ma ha preteso un salario cospicuo anche dai nerazzurri: 3,3 milioni netti all’anno per il centrocampista, che a dirla tutta, non serviva. La cosa curiosa è che quest’affermazione non è figlia del senno di poi, ma di riflessioni attente e scrupolose che generavano un quadro della situazione già molto preciso la scorsa estate. Melo non era e non è un elemento indispensabile per questa squadra e, anzi, ha frenato la crescita professionale di qualche giovane che invece avrebbe potuto spiccare il volo. 

    DA LEADER AD ANONIMO - La scelta di puntare su Felipe Melo si è reputata un disastro totale e non solo dal punto di vista tecnico ed economico (l’Inter gli corrisponde quasi 20 milioni di euro lordi in tre anni). Mancini lo ha voluto anche perché il brasiliano in Turchia era leader dello spogliatoio, caratteristica che però non è emersa a Milano, dove la sua voce si disperde tra quella di tante altre, senza richiamare alcuna attenzione particolare. Ecco perché dopo appena una stagione trascorsa insieme, potrebbe essere già giunto il momento di cambiare aria, trovare nuovi stimoli, mari tornando dove lo hanno amato e dove le sue caratteristiche sarebbero maggiormente esaltate. 

    ALLA RICERCA DEL PROPRIO POSTO - Ad aprire a tale eventualità è lo stesso Felipe Melo ai microfoni di Sporx.com, il brasiliano chiarisce come il presente sia a tinte nerazzurre, ma spiega che sul futuro non c’è alcuna certezza e che sia Cina che Turchia potrebbero essere mete concrete: “Ho un contratto di altri due anni e all’Inter sono contento. In questo momento non è semplice pensare al futuro, per il momento il presente è l’Inter. In futuro potrei andare in Brasile, Cina o Turchia, non so”. Apertura parziale e non totale, ma parole di chi inizia a capire che il proprio posto è altrove.

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