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Michele Bravi, quanto amore al ritorno dopo l'incidente: 'Buona nebbia a tutti'

Michele Bravi, quanto amore al ritorno dopo l'incidente: 'Buona nebbia a tutti'

  • Vanni Paleari
"Solo la nebbia, avete solo la nebbia!". Questo coro da stadio cantato in particolare contro le squadre di Milano è un evergreen nelle curve del resto d'Italia. Sempre pronte a dare un'accezione negativa a questo fenomeno meteorologico, che invece ispira diversi artisti. A tutti viene subito in mente la poesia "San Martino" di Giosuè Carducci, riadattata in musica da Fiorello un quarto di secolo fa: era il 1993. 

Michele Bravi è nato un anno dopo e ha scelto proprio questa parola ripresentandosi sul palco: "Buona nebbia a tutti". Ieri sera al teatro San Babila di Milano è andato in scena il suo spettacolo, che ripeterà oggi e domani. "La nebbia è come un foglio bianco e insegna che c'è qualcosa più importante della logica: l'immaginazione. Per vedere il mondo non com'è, ma come lo vorremmo". 

Detto, fatto. Almeno per un'ora con 14 canzoni il vincitore di X Factor 2013 fa sognare gli spettatori, emozionando ed emozionandosi. E si spoglia della paura di annoiare cantando l'amore: "Un'amica mi aveva suggerito di intitolare un album 'Ho un problema con la parola amore', senza mai pronunciare questa parola. Sarebbe stata una bella sfida, ma non se n'è fatto nulla. Oggi scriverei 'Ho un problema quando la parola amore non c'è'. Sento il dovere di parlare d'amore. Si nasconde in tante forme e luoghi diversi, imparate a riconoscerlo e non chiudete mai gli occhi". 

Amore che, sempre metaforicamente, fa con il pubblico, riuscendo a creare un'atmosfera intima con ogni singola persona presente in sala. A maggioranza femminile (ci sono anche le sue amiche Chiara Galiazzo e Alice Venturi), e qui arriva il vero miracolo: anche le fan più giovani assistono in religioso silenzio e si dimenticano del cellulare! 

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Accompagnato al pianoforte dal maestro Andrea Manzoni, Michele Bravi canta (in piedi, seduto su una scala, in ginocchio e anche sdraiato) ma non solo. Recita i testi estratti dal libro "La vita non è in ordine alfabetico" di Andrea Bajani. Prima di chiudere lo show con il suo doppio disco di platino "Il diario degli errori" arrivato quarto al Festival di Sanremo nel 2017, regala l'inedito "La vita breve dei coriandoli" ("È la prima volta che canto questa canzone fuori da casa mia, abbiatene cura") e alcune cover come "Ho imparato a sognare" dei Negrita ("Il pallone che andava come fosse a motore"), "The edge of glory" di Lady Gaga, "Space Oddity" di David Bowie e "Nessuno vuole essere Robin" di Cesare Cremonini ("Tutti col numero dieci sulla schiena e poi sbagliamo i rigori"). 

Michele Bravi ha fatto gol: "Facendo zapping in tv ho sentito una delle mie attrici preferite, Lella Costa parlare della grammatica italiana. Nei tempi verbali ci sono il futuro semplice e anteriore; il passato imperfetto, prossimo e remoto; ma c'è un solo modo per il presente. E' irrazionale il nostro vivere l'adesso: spero che questo concerto possa essere per voi un futuro in qualche chiacchiera, un ricordo al passato". 

Quasi un anno dopo quel tragico incidente che ha causato la morte di una donna in moto e per il quale è indagato per omicidio stradale: il 5 dicembre c'è l'udienza preliminare. Un simile dramma coinvolse nella notte di capodanno del 2011 l'allenatore Massimo Carrera, pochi mesi prima di lavorare con Antonio Conte alla Juventus e in Nazionale, non seguendo l'attuale tecnico dell'Inter al Chelsea per poi diventare campione di Russia con lo Spartak Mosca nel 2017. Senza dimenticare i calciatori che hanno perso la vita in un incidente stradale: da Gigi Meroni a José Antonio Reyes passando per Gaetano Scirea, Federico Pisani, Niccolò Galli, Vittorio Mero e Jason Mayele. RIP.