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  • Milan ancora più bello che nel derby e Ibra torna al momento giusto. Spalletti, non ti conviene far la conta degli episodi arbitrali...

    Milan ancora più bello che nel derby e Ibra torna al momento giusto. Spalletti, non ti conviene far la conta degli episodi arbitrali...

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Siamo sinceri, quando nel luglio 2020 Ibrahimovic parlava di “Milan da scudetto”, tutti pensavamo fosse una dichiarazione ad effetto, roboante e paradossale. Nessun addetto ai lavori ci credeva davvero e forse anche a Milanello molti pensavano che lo svedese stesse esagerando, giusto per legittimare il suo principesco contratto appena rinnovato. Quella di Ibra, sembrava la classica “iperbole”. E invece, nella sua lucida follia, in pochissimi mesi, Zlatan ha davvero inculcato in questa squadra e in questo ambiente la mentalità vincente di chi può farcela davvero. Contro ogni previsione e anche a dispetto di determinati valori.

    Nel primo post-lockdown, il Milan di “Ibra” è diventato anche il Milan “di Maldini e di Pioli”, che hanno proseguito il loro percorso in rossonero su una strada che sembrava già segnata. Il secondo posto della scorsa stagione è stata una tappa di legittimazione, la mentalità della squadra aveva avuto una crescita impressionante ma, a livello di testa, mancava ancora qualcosina. I rossoneri, nel rush finale, si erano arresi allo strapotere fisico e tecnico dell’Inter di Conte. E invece, nonostante le perdite importanti, quest’anno Pioli, Maldini e Ibra sono riusciti a infilare quell’ultimo tassello nel mosaico della famosa mentalità vincente. La vittoria di Napoli, ennesimo scontro diretto conquistato con una forza mentale superiore agli avversari, assomiglia molto alla sublimazione di questo percorso.

    Dopo i mezzi passi falsi contro Salernitana e Udinese, il Milan ha trovato la forza fisica e nervosa di tirar fuori un’altra prestazione perfetta. Molto meglio anche di quella dell’ultimo derby. Contro il Napoli la squadra di Pioli non ha sbagliato nulla e ha messo sotto un avversario che, lo ribadiamo, dal punto di vista tecnico è superiore al Milan. “Abbiamo corso come dei pazzi”: ha dichiarato il tecnico rossonero per commentare quella che pare essere la vittoria più importante della sua carriera milanista. E ha ragione. Implicitamente Pioli intende ribadire il concetto secondo il quale questo Milan, se corre, pressa e aggredisce ogni pallone, può battere chiunque. Ma, appena abbassa ritmo e intensità, può perdere contro chiunque.

    Questa squadra non sa e non può “gestire” le partite, ma deve aggredirle. Questo dovrà servire di lezione ricordando i troppi punti persi contro le piccole, in vista dei prossimi impegni contro avversari sulla carta abbordabili. E’ vero che “virtualmente” l’Inter può essere considerata in testa alla classifica, ma la sensazione è che dopo la vittoria del Maradona il Milan arrivi più lanciato a questo rush finale. Sarà però fondamentale tenere altissima la tensione in tutte le restanti partite e a questo proposito il ritorno di Ibra diventa fondamentale. Anche per sopperire alle fisiologiche lacune tecniche che possono emergere nei lassi di partita giocati a minor intensità. Lo svedese aveva ragione un anno e mezzo fa. Ha smentito tutti: adesso il Milan è in pole position per lo scudetto.

    Godiamoci questo momento. Senza pensare più ai giocatori che se ne sono andati la scorsa estate, a quelli che se ne andranno a fine stagione, senza recriminare sui punti persi e sulle decisioni arbitrali avverse. Lo dico io per primo, evitiamo di “muntarizzarci” pensando a Spezia e Udinese. A proposito di arbitraggi, ero stato il primo a dire che al di là del gol di mano di Udogie, il Milan contro i friulani non meritava affatto di vincere. Ma allo stesso modo voglio sottolineare con forza che, considerata la superiorità palesata dal Milan a Napoli nell’arco dei 90 minuti, sono davvero inopportune le proteste di Spalletti per il presunto rigore di Tomori su Osimhen. Il fallo ci poteva pure stare, ma al tecnico toscano non conviene fare la conta dei torti arbitrali subiti quest’anno dalla sua squadra e confrontarli con quelli del Milan. Per ora parla il confronto sul campo e, non ce ne voglia Spalletti, ma i rossoneri hanno dimostrato di essere una squadra. Molto più del suo Napoli. E di solito gli scudetti li vincono le “squadre”…

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