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  • Milan già in vacanza, umiliazione senza precedenti con l'Atalanta: la realtà è catastrofica!

    Milan già in vacanza, umiliazione senza precedenti con l'Atalanta: la realtà è catastrofica!

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Nell’articolo di presentazione della partita parlavo di ruoli invertiti tra Milan e Atalanta nell’ultimo triennio. A tutti i livelli: sportivo, economico, organizzativo. Speravo che lo scontro diretto di ieri fosse l’ultimo capitolo di questo scambio di ruoli. Ergo: mi aspettavo una supremazia dell’Atalanta e un Milan pre-vacanziero, dunque mi aspettavo una sconfitta. Purtroppo, anche in questo caso, come sempre nell’ultimo triennio, le mie previsioni pessimistiche sono state superate dalla realtà catastrofica. Quella di Bergamo non è semplicemente una sconfitta, è un’umiliazione per il Milan e il peggior modo di far passare il Natale ai tifosi rossoneri. 




    E’ la certificazione delle prese in giro che hanno incassato per anni dai vari proprietari più o meno reali del club. Milan e Atalanta non si sono scambiate i ruoli, perché nemmeno il fenomenale Milan degli Invincibili ha mai strapazzato l’Atalanta in questo modo. Neanche negli anni in cui il Milan vinceva scudetti e coppe e i bergamaschi lottavano per non retrocedere. Per ricordare una sconfitta di queste dimensioni bisogna risalire al Roma-Milan della stagione 1997-98, anche in quel caso un’umiliante 5 a 0 contro i giallorossi di Zeman che non si sono fermati, proprio come ha fatto ieri l’Atalanta di Gasperini. 

    Con una grande, terribile, differenza. In quel caso ci trovavamo alla penultima partita di una stagione da 11esimo posto e la squadra aveva il solo obiettivo di mandare un messaggio chiaro alla società: non vogliamo più Fabio Capello allenatore. Con quella dolorosa cinquina i giocatori avevano tolto a Berlusconi la mezza idea di confermare il plurititolato tecnico di Pieris. In questo caso non si può pensare che la squadra volesse far saltare Pioli che, con tutti i suoi limiti, ha dimostrato di saper dare una logica alla formazione e uno spirito di gruppo. Purtroppo, come abbiamo sempre detto, un allenatore non potrà mai risolvere i problemi di questo Milan. 

    I problemi dei rossoneri di questi anni sono nati dalla\e proprietà, si sono trasferiti alla\e società per poi finire agli allenatori e ai giocatori. Al 5 a 0 di Bergamo fa seguito la voce fondata dell’imminente partenza di Paquetá con destinazione PSG. Al di là del valore del giocatore, che secondo me è destinato a diventare uno dei top player della nuova generazione, la sua partenza per Parigi è la fotografia di quello che accade costantemente nel Milan degli ultimi anni, cioè che i giocatori non vengono presi perché servono alla squadra ma perché fanno comodo ai dirigenti. E vengono ceduti quando non servono più.

    È esattamente lo stesso motivo per cui nell’Atalanta di ieri ha giocato e segnato Pasalic, preso gratis da Galliani e protagonista della Supercoppa di Doha prima di essere rimandato al Chelsea, mentre nel Milan di ieri ha pascolato Kessie, prelevato per 30 e passa milioni proprio dai bergamaschi. Finché il Milan continuerà a essere governato dagli interessi personali, dalle prese in giro, dagli incompetenti e dai leccaculo, di giornate come quella di Bergamo ne passeremo tante altre. L’unico regalo di Natale è che almeno domenica prossima non si fanno figuracce. Auguri.

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