Milan, i tifosi invadono Verona: rischio incidenti

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Entusiasmo alle stelle in casa Milan. Il popolo rossonero sente profumo di scudetto e vuole trascinare la squadra di Pioli in queste ultime tre giornate di campionato. A partire dal posticipo di domenica sera sul campo dell'Hellas Verona: per l'occasione lo stadio Bentegodi è già tutto esaurito e almeno la metà degli oltre 31mila spettatori sarà milanista. RISCHIO INCIDENTI - L'unico problema possibile è legato all'ordine pubblico. Infatti, oltre a riempire il settore ospiti (2.600 posti) e quello poltronissima nord a loro riservati, i tifosi rossoneri saranno sparsi nel resto dello stadio a stretto contatto con quelli veronesi. L'Osservatorio nazionale non ha rivelato criticità e ha dato il via libera alla vendita dei biglietti senza restrizioni da parte delle autorità, però i precedenti invitano a prestare la massima attenzione per evitare il rischio di possibili scontri dentro e fuori dallo stadio.
IL FATTACCIO - Picchiato insieme al figlio dopo Verona-Inter di fine agosto, il giornalista e conduttore televisivo Fabrizio Nonis aveva raccontato: "Un gruppetto di sei, sette persone ha cominciato a seguirci. Non volevo mettermi a correre, anche se avevo una bruttissima sensazione. A un certo punto hanno cominciato a urlare ‘Ehi, tu, ehi voi. Che ore sono?’. Ci siamo fermati e mio figlio ha risposto: ‘Le undici meno dieci’. Erano a un metro da noi. Un uomo fra i 45 e i 50 anni, con il cappellino dell'Hellas in testa mi ha chiesto ‘Che c.. ci fate qua’. A quel punto ho pensato che forse sarebbe stato meglio rispondere in dialetto, così da far capire che eravamo veneti anche noi e ho risposto che eravamo venuti a vedere la partita. ‘Che squadra tifate?’ mi ha detto l’energumeno. Ho detto che non tifavo per nessuna squadra, ma lui mi ha incalzato e allora ho detto che avevo simpatie per l’Udinese. Non ho fatto in tempo a pronunciare il nome della squadra friulana che mi sono trovato a terra. Quell’uomo mi aveva colpito con un pugno in pieno volto che mi ha fatto perdere l’equilibrio. ’Che cosa fate?’, ha urlato mio figlio. E via una sberla anche a lui, finito a terra come me. Gli altri, tutti con t-shirt o polo o cappellini dell'Hellas si erano messi a cerchio per bloccare le vie di fuga. Noi, cadendo, eravamo in mezzo a due auto parcheggiate. E lì hanno cominciato uno dopo l'altro a darci calci. Ai fianchi, alle gambe, al volto. Le auto un po’ ci proteggevano. Io con le ultime energie che avevo ho urlato: ’Ma che state facendo, siamo veneti anche noi’ per fugare ogni dubbio che appartenessimo alla tifoseria della squadra avversaria. E giù altri calci. Non so come, ma siamo riusciti ad alzarci e infilandoci tra le auto, abbiamo attraversato la strada. E quasi sono stato investito da un'auto di passaggio. Abbiamo raggiunto la nostra automobile e lì è arrivata la seconda dose. Pugni e calci, sberle a mio figlio, a cui hanno schiacciato il volto contro il cofano. Sono stati dieci, quindici minuti di terrore. Poi non ho capito che cosa è successo, un anziano è sceso dal suo appartamento o forse era di passaggio e ha chiesto che cosa stesse accadendo, loro si sono fermati e si sono allontanati un po’. Così abbiamo avuto qualche secondo di liberà, il tempo di entrare in auto, bloccare le porte e partire. Abbiamo fatto qualche centinaio di metri, poi ci siamo fermati e ho chiamato il 118. In ospedale sono arrivati anche gli agenti della questura e della Digos, che mi hanno riconosciuto, cosa che, invece, escludo abbiano fatto i tifosi, anche se sarebbe più corretto chiamarli delinquenti. Volevano picchiare per far male, hanno lasciato stare chi si allontanava dallo stadio in gruppo e hanno beccato due persone non con corporatura robusta che passavano per strada. La nostra fortuna è stata quella di non reagire. Nessuno è intervenuto in nostro soccorso anche solo per chiamare la polizia".
ma smettila pagliaccio nel tuo profilo cè lo stemma dell'inter sei pure fesso, ma daltronde cosa ci si puo aspettare da un tifoso cartonato...mica tutti sono fessi come voi hahaahahahaha sisi forza spal
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