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Milan, ipotesi Terzic: chi è l’ex allenatore del Borussia Dortmund e come potrebbe far giocare i rossoneri
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L'ADDIO AL BVB - Classe 1982, a 41 anni è reduce dal suo successo principale su una panchina: l’approdo in finale di Champions League. I gialloneri da lui guidati sono stati la rivelazione della scorsa edizione e si sono fermati – non senza farli soffrire – solo davanti a Bellingham, Vinicius e compagni. Due settimane dopo è stata comunicata la rescissione del contratto che lo legava al club: l’avventura di Terzic, che era partita dal basso dieci anni prima e aveva scalato l’organigramma fino a diventare allenatore della prima squadra, si chiudeva di comune accordo e dopo giorni concitati. Dagli ambienti vicini alla società infatti erano fuoriusciti parecchi spifferi secondo cui alcuni giocatori chiave della squadra avessero avuto contrasti seri con lui. Soprattutto Mats Hummels, in scadenza di contratto, aveva posto un aut aut al club: o lui o me, se volete che rinnovi. Alla fine nessuno dei due è rimasto e il difensore, qualche mese dopo, si è accasato alla Roma.
ALTI E BASSI - Gli ultimi due anni di Terzic sono stati delle montagne russe. Prima della finale di Champions persa, era arrivata la folle corsa in Bundesliga conclusasi con un secondo posto: ultima giornata, per vincere il titolo ai gialloneri bastava battere in casa il Mainz già retrocesso. Arrivò un pareggio e il Bayern sollevò il Meisterschale. Le immagini dell’allenatore in lacrime davanti al muro giallonero fecero il giro del mondo e testimoniarono il suo struggimento. Nell’annata seguente il gran percorso in Europa – ha vinto il girone della morte con Psg, Newcastle e lo stesso Milan, prima di eliminare Psv Eindhoven, Atletico Madrid e ancora Paris Saint-Germain - ma anche un deludente quinto posto e un logorio generale dell’ambiente che ha poi portato all’addio. Già a Natale aveva rischiato l’esonero ma la società l’aveva confermato, affiancandogli però due nuovi assistenti allenatori: Nuri Sahin e Sven Bender. Sei mesi dopo il primo è stato promosso al suo posto.
L’IDENTIKIT - Terzic è di Menden, Germania occidentale. Proviene da una famiglia di operai arrivati in Germania dalla ex Jugoslavia - i genitori sono della Bosnia e della Croazia. Suo fratello maggiore, Alen, lavora come scout per il Borussia Dortmund. Ha studiato scienze dello sport all’Università della Ruhr di Bochum. Da calciatore, ha giocato dal 2003 al 2010, faceva l’attaccante in serie minori con le maglie dell’Iserlohn, del Westfalia Herne, dell’Wattenscheid e del Cloppenburg, arrivando alla quarta divisione. Cresciuto a pochi chilometri da Dortmund, è da sempre tifoso del BVB. Nel 2012 era sugli spalti per la vittoria della Bundesliga con Klopp in panchina. Nel 2013 era a Wembley per la finale di Champions persa con il Bayern Monaco. I suoi ricordi più belli però risalgono al 1997 a quella vinta contro la Juventus. "All'epoca avevo 14 anni. Sfortunatamente non ero a Monaco, ma guardai la gara su un maxischermo nella mia città natale. Il giorno dopo ero all'aeroporto per il ritorno della squadra assieme a mio fratello. Da allora ho rivisto la partita diverse volte, è stato un giorno davvero speciale per tutti noi tifosi del Dortmund". Nel 2010 inizia a lavorare da talent scout e diventa quindi vice allenatore dell'Under 19 del Borussia. Nel 2018 ottiene la licenza di allenatore pro della Uefa e diventa assistente di Slaven Bilic al Besiktas, in Turchia, e poi in Premier League, al West Ham. Avrà lo stesso ruolo con Lucien Favre al BVB, dove torna. Quando lo svizzero viene esonerato, nel dicembre 2020, la panchina diventa finalmente sua. Sfrutta l’occasione e, da traghettatore, batte il Lipsia in finale di coppa di Germania. Non viene confermato e la società affida il ruolo di primo allenatore a Marco Rose e quello di direttore tecnico a Terzic. Il primo però fallisce e il secondo gli subentra, firmando un contratto fino al 2025.
COME ALLENA – Il Milan lo tiene d’occhio per l’esperienza internazionale e per i risultati che ha ottenuto in Europa. È un allenatore moderno, in rampa di lancio, giovane e adatto a un progetto come quello che ha in mente RedBird. “Non voglio sembrare arrogante ma, dopo 13 anni negli spogliatoi, ho la sensazione di conoscere tutti i giocatori del mondo, solo che non conosco ancora i loro nomi”, ha detto in una recente intervista. Qualche dubbio su di lui resta nella gestione del gruppo. Nell’ultimo anno ha avuto diversi problemi con i leader dello spogliatoio, con Hummels in primis. Questi lo aveva criticato davanti a tutti e creato uno strappo che poi non è stato possibile ricucire. Terzic utilizza un sistema di gioco duttile che parte dal 4-2-3-1. Con questo schieramento si copre nella fase di non possesso mentre in quella di possesso porta gli esterni ad alternarsi tra la ricerca dell’ampiezza sulle fasce e il sostegno all’unica punta. Molto variegato il lavoro che chiede agli esterni che si scambiano spesso la posizione. Per quanto riguarda la costruzione, il suo Borussia bilanciava la partenza dal basso con la ricerca diretta della punta con le caratteristiche di Fullkrug che aiutavano in quel caso. I gialloneri non andavano a prendere alti gli avversari, o almeno non lo avevano come dogma. La pressione si assestava intorno alla linea di metà campo, dirottando il gioco avversario sui loro punti deboli.
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