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  • Milan, nuovo stadio alla Maura: corsa in salita, ostacoli e tempistiche

    Milan, nuovo stadio alla Maura: corsa in salita, ostacoli e tempistiche

    • Redazione CM
    L'idea del Milan di costruire il suo nuovo stadio a La Maura deve fare i conti con le divisioni politiche, il no di abitanti e negozianti, un cambio di destinazione dell’area in oggetto e la creazione di un nuovo ente autonomo di diritto pubblico che gestirà il Parco Sud. Oltre all’acquisto dell’area, per la quale è già stato sottoscritto un preliminare di compravendita tra i proprietari di Snaitech e F3A Green. Come scrive La Gazzetta dello Sport c’è l’alternativa dell’accordo di programma, un percorso che dovrà essere proposto dalla Regione, ma non si tratta comunque di una strada breve e in discesa. 

    NUOVO ENTE - Nell’incontro avuto insieme all’Inter con il sindaco Sala il 28 febbraio, il Milan ha manifestato la sua volontà di “traslocare” a La Maura e il primo cittadino ha chiesto a Scaroni di verificare in tre settimane (scadenza non vincolante) la fattibilità del progetto. I soggetti da mettere d’accordo sono diversi e ci sono vincoli paesaggistici e di natura giuridica legati alla normativa che regola il Parco Sud, che è un parco agricolo. Nel dicembre scorso è stata approvata una legge regionale che prevede la costituzione di un nuovo ente autonomo di diritto pubblico che rileverà la gestione del Parco in carico attualmente alla Città Metropolitana. Questo nuovo ente necessita di circa un anno per essere costituito di qualche altro mese per essere operativo e poi di un percorso che porterà a modificare il piano di coordinamento territoriale del parco ovvero a stabilire nuove regole edilizie all’interno del Parco Sud. Iter che potrebbe durare fino 3 anni. 

    lI fatto che il Milan abbia iniziato interlocuzioni con il Comune e pure con la Regione fa però pensare al tentativo di accorciare le tempistiche attraverso lo strumento legislativo dell’accordo di programma. Sarebbe “azionato” da Fontana e, attraverso questo, verrebbero superati i vincoli paesaggistici (lo stadio è un edificio “impattante”, dal campo alla copertura almeno 40-50 metri d’altezza, che può essere in parte interrato) e urbanistici. Chiaramente ci vorrebbe un accordo tra gli enti pubblici, ovvero Regione, Città Metropolitana, Comune di Milano, Ente Parco Sud e la proprietà dell’area de La Maura, al momento sempre di Snaitech. Di quanto tempo c’è bisogno per arrivare a un accordo di programma? Come scrive La Gazzetta dello Sport non settimane ma mesi, complici le procedure amministrative e le opposizioni, politiche e non solo, che potrebbero essere presenti in un caso come l’attuale.  Per capire non resta che aspettare lo studio di fattibilità del Milan e le eventuali reazioni. I rossoneri si tengono anche le soluzioni alternative a San Donato e a Sesto San Giovanni, ma per il momento la priorità è La Maura.

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