Milan, più Balotelli e un po' meno Bacca
E allora meno male che c'è Mario. Lo sanno entrambi, Mihajlovic e Berlusconi. Per questo il Cavaliere Decaduto atterrato a Milanello ha scelto di dedicare parte del suo tempo a un solo faccia a faccia, quello con Balotelli. “Sei grande, sei il nostro futuro e io voglio costruire una squadra tutta italiana, che sia l'orgoglio del Paese. Tu la devi rappresentare, voglio tenerti al Milan, riscattarti dal Liverpool. Però”. Però, ha chiesto Mario? “Tu ti devi impegnare al massimo e continuare così, senza colpi di testa”. Chiaro? Silvio e Sinisa concordano. Ora, alla vigilia del ritorno tra i titolari in campionato, l'allenatore aggiunge: “Balotelli parte titolare, poi entra Menez. Le prossime tre gare saranno decisive”. Per il campionato, ma pure per il futuro dell'attaccante.
Eccoci al nodo della questione. La domanda, malvagia, che circolava martedì sera durante Milan Alessandria, prima del quinto gol, era questa: ad agosto Balotelli compirà 26 anni, si può finalmente dire che non diventerà più un campione? In verità la domanda resta sospesa, un gol a una squadra di Lega Pro non cambia la prospettiva. E per il momento sì, si può dire che Balotelli non è ancora un campione: non basta quel gran tiro, un fisico fantastico, il grande Europeo di quattro estati fa dove una finale decisamente deludente non ha vanificato quanto fatto nelle gare precedenti.
Il calcio è un gioco di squadra, non importa quanti campioni scendano in campo, la Grande Olanda lo ha dimostrato per prima. Balotelli questo non lo ha ancora capito: nel gioco e nei comportamenti.
Ora, chi è molto e sempre vicino al presidente Berlusconi confida “che vuole progettare una squadra tutta italiana, che la delusione per il mancato arrivo dei quattrini portati da Mister B ha riacceso in Berlusconi l'entusiamo, ma che la ricetta autarchica è l'unica per sopravvivere e viste così le cose sarà più facile cedere a giugno Bacca che Balotelli”. Ecco, questa non dovrebbe essere una notizia capace di rendere completamente felici i tifosi del Diavolo. Si vedrà. Intanto Silvio B. parla con Balo, spedisce Daniele Tognaccini (il preparatore del Milan che vinceva tutto) a preparare le Giovanili. No, il fallimento di Milan Lab non c'entra, la volontà è quella di allevare nuovi talenti in casa, di far mettere su muscoli al giovane Calabria e via discorrendo. E' il disegno per un Milan autarchico e giovane. E pensare che a fine febbraio, quelli di Azzurra Libertà, i giovani di Forza Italia si sono ufficialmente staccati dal leader: “Traditi da Silvio, per la totale influenza della trambusta vita del presidente sull'attività politica di Forza Italia interemante dominata dalla vita privata”. E ancora: “Per la reiterata menzogna di voler valorizzare i giovani”. Che dire? “Ingrati e bigotti”, avrà pensato il leader trambusto. Meglio far due chiacchiere con quella (ex) mela marcia di Balotelli.