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  • Milan, quanto manca Bakayoko

    Milan, quanto manca Bakayoko

    • Federico Albrizio
    Prima vittoria per Pioli sulla panchina del Milan. Quello arrivato contro la Spal è un successo che, parola del tecnico rossonero, può segnare per il Diavolo una svolta di cui ha estremamente bisogno. Soprattutto dal punto di vista dell'organizzazione del gioco. Le difficoltà della squadra nella doppia fase sono evidenti e sul banco degli imputati sono spesso finiti i due deputati alla costruzione, Lucas Biglia e Ismael Bennacer: lento l'argentino, timido e sovrastato fisicamente l'algerino, a fasi alterne i due sono stati spesso criticati dagli ambienti milanisti e c'è anche chi da settimane mormora un nome quasi fosse un rimpianto, quello di Tiémoué Bakayoko.

    BUCO IN MEZZO - Il mediano francese, dopo un avvio difficoltoso, è stato una delle chiavi della svolta con Gattuso nella scorsa stagione, in entrambe le fasi di gioco. Grazie soprattutto alla sua fisicità: scudo davanti alla difesa, in grado di sfruttare la propria potenza per aiutare la squadra nell'uscita del pallone e avviare la manovra portando il pallone ai creatori Suso-Calhanoglu-Paquetà, Bakayoko ha lasciato una vera e propria voragine che per caratteristiche Biglia e Bennacer non stanno riuscendo a colmare. Ne risentono i centrali, ma non è un caso che a risentirne siano soprattutto i due che con l'ex Chelsea condividevano la mediana: a Kessie manca il compagno con il quale formava una cerniera difensiva che permetteva a Suso di svariare liberamente a destra e, al contempo, a Paquetà di accompagnare le azioni offensive con costanti inserimenti. Movimenti completamente diversi per i due con Giampaolo e senza Bakayoko e il rendimento di entrambi ne ha risentito pesantemente: ora Pioli studia nuove soluzioni per valorizzare le caratteristiche dell'ivoriano e del brasiliano e integrarle con le tattiche che possono svilupparsi con Biglia e Bennacer, due registi completamente diversi dal francese.

    RISCATTO IMPOSSIBILE - Parlare di rimpianto per il Milan, tuttavia, non sarebbe corretto: quello di Bakayoko era un riscatto impossibile per il club di via Aldo Rossi. Innanzitutto per questioni economiche: versare 35 milioni di euro nelle casse del Chelsea per il cartellino di Tiémoué non sarebbe stato in linea con la politica adottata da Elliott sul mercato, non a caso il giocatore acquistato per prendere il suo posto, Bennacer, è arrivato per la metà (all'Empoli 16 milioni più uno di bonus). In secondo luogo, ma non meno importanti, i dubbi sul giocatore dal punto di vista comportamentale: i ritardi in allenamento e, soprattutto, la pesante lite in panchina con Gattuso in occasione della sfida con il Bologna hanno pesato sul giudizio della dirigenza rossonera e l'hanno ulteriormente convinta di voler investire una cifra importante su Bakayoko, che in estate ha lasciato nuovamente il Chelsea per fare ritorno (in prestito) al Monaco, con cui sta trovando continuità anche nelle prestazioni. Le strade del Milan e di Bakayoko dovevano necessariamente dividersi, ma il francese ha lasciato un buco nel cuore del centrocampo: ora sta a Bennacer e Biglia, sotto la guida di Pioli, trovare soluzioni alternative per dare un nuovo volto ed efficacia alla mediana rossonera.

    @Albri_Fede90

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