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  • Milan, quel leader che non c'è

    Milan, quel leader che non c'è

    Nel segno di Pazzini, ma in piena costruzione. Il Milan che ha vinto soffrendo a Bologna grazie alla punta cresciuta nell'Atalanta non è riuscito a nascondere tutte le difficoltà riscontrate in questo inizio di stagione. In primis l'assenza totale di un gioco, per cui Allegri ha l'alibi di avere avuto troppi volti nuovi negli ultimi dieci giorni, seguita dalla completa assenza di un vero leader, di un trascinatore, di un motivatore. Nella testa di Galliani dovrebbe essere Ambrosini, l'unico della vecchia guardia non epurato,  ma il capitano rossonero lo scorso maggio ha visto la sua 35esima primavera e difficilmente in questa stagione potrà garantire continuità di rendimento. 

    Urge un ricambio, che al momento non c'è. Senza i vari Ibra, Thiago Silva, Seedorf, Nesta o Gattuso chi si prende la briga di richiamare un compagno o sostituire l'allenatore in campo? Ha la personalità per farlo Boateng, qualità che quest'anno serve più che mai, ma deve dimostare, sul campo, di essere il modello da seguire. Allegri ha scelto Boateng come leader, così come ha già fatto la società Milan dal punto di vista commerciale. Il Boa è al centro di tutte le iniziative e la sua maglia, con il dieci sulle spalle, è la più venduta. Una maglia da leader, che Boateng ora deve dimostrare di meritarsi.

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