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  • Milan, rivoluzione sul mercato: come nel '97, annus horribilis del Capello bis

    Milan, rivoluzione sul mercato: come nel '97, annus horribilis del Capello bis

    • ADG
    Il nuovo Milan di Yonghohng Li, guidato sapientemente da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, veleggia placidamente verso un'inizio di stagione sereno, visto che il mercato finora ha regalato abbondanti soddisfazioni. Ben quattro i calciatori già acquisiti, nei primi quindici giorni di giugno: il difensore Mateo Musacchio dal Villarreal, il centrocampista Franck Kessie dall'Atalanta, il terzino sinistro Ricardo Rodriguez dal Wolfsburg e l'attaccante Andrè Silva dal Porto. E non è finita qui, visto e considerato che altri colpi arriveranno nei prossimi giorni.

    DAI 'GIORNI DEL CONDOR' ALLA PROGETTAZIONE - Un inizio spumeggiante, come a Milano sponda rossonera non si vedeva da tempo: troppi i mercati del "siamo a posto così, entra qualcuno solo se esce qualcuno", troppi i mercati dei saldi di fine stagione o dei "Giorni del Condor", che potevano regalare grandi soddisfazioni ma anche cocenti delusioni. Una tale pianificazione, una sessione di compravendite improntata celermente all'acquisizione di giocatori giovani e funzionali alla squadra non si vedeva dalla stagione 1997/98, in quello che poi si rivelerà un annus horribilis per i colori rossoneri. Una rivoluzione di mercato portata dal Capello bis, un annata che sarà fallimentare con il decimo posto finale.

    1997/98: RIVOLUZIONE ALIAS ANNUS HORRIBILIS - In quella sessione il club rossonero rifece praticamente la propria rosa, con innesti di giocatori promettenti e al primo approccio con il grande calcio: fu una disdetta, perché praticamente tutti fallirono e compromisero la loro carriera. Arrivarono infatti Ibrahim Ba dal Bordeaux, Christian Ziege dal Bayern Monaco, Andreas Andersson dal Goteborg, Andrè Cruz dal Napoli, Patrick Kluivert dall'Ajax, Steinar Nielsen dal Tromso, Dario Smoje dal Rijieka, il cavallo di ritorno Roberto Donadoni a zero dai Metrostars, Giampiero Maini dal Vicenza, Massimo Taibi dal Piacenza più Winston Bogarde, Giuseppe Cardone e Samir Beloufa, tutti a zero, da Ajax, Vicenza e Cannes. 

    CAMBIARE TANTO NON E' SEMPRE CAMBIARE BENE - Tredici  nomi nuovi, tredici flop: gli acquisti in quell'estate furono quattordici e uno, il brasiliano Leonardo proveniente dal PSG, si rivelerà invece fondamentale per la storia rossonera, sia da giocatore che da dirigente. Un monito per Fassone e Mirabelli: non è tutto oro quel che luccica, e non sempre cambiare tanto è sinonimo di cambiare bene. Detto questo, l'entusiasmo ritrovato dei tifosi rossoneri dopo tanti anni, è indice di un ottimo lavoro da parte della società, almeno sulla carta: il 1997/98 rimane lì a fare da monito, come una Spada di Damocle pronta a cadere, ma i presupposti sono ottimi. Il Milan sta tornando, o sarà un altro annus horribilis? Ai posteri l'ardua sentenza.
     

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