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  • Milanmania: in diretta con Inzaghi e quel gol con l'Ajax... Altri 26 anni di gioie e 8 di sofferenza? Ci metto la firma

    Milanmania: in diretta con Inzaghi e quel gol con l'Ajax... Altri 26 anni di gioie e 8 di sofferenza? Ci metto la firma

    • Carlo Pellegatti
    I tifosi del Milan sono fortunati. Certo vivono anche di ricordi, ma  perché loro i ricordi li hanno. Come le emozioni delle sette grandi finali di Coppa dei Campioni, come le indimenticabili imprese nelle magiche serate di San Siro. Giovedì sera sono seduto sul divano, quando ricevo una telefonata . E’ quella di Pippo Inzaghi, mio eterno idolo. Il 23 aprile non è un giorno qualunque per gli appassionati milanisti. Sono passati diciassette anni ,ma quell’attimo mi fa battere ancora il cuore. Quando Pippo Inzaghi tocca il pallone sopra la testa del portiere Lobont, pallone che si infila  dolcemente in porta, mentre  arriva Tomasson che ribadisce  in rete.

    Con "Alta Tensione" ritorniamo a quella vittoria contro l’Ajax, arrivata drammaticamente, spasmodicamente, al minuto novantuno. Un 3-2 che permette al Milan di incontrare l’Inter in semifinale. Eliminarla dopo due partite di massima tensione, per poi affrontare la Juventus a Manchester, il match che regala la sesta Coppa dei Campioni. Inzaghi è il simbolo della passione, della professionalità, della cura nei particolari: "Arrivo prima di tutti su quella palla perché Chivu scivola a causa di tacchetti non adatti al fondo di quel terreno”. Un attaccante che ricorda tutti i suoi record, il  numero di tutti i suoi gol, come se li avesse segnati qualche giorno fa. Invece sono passati otto lunghi anni dalla sua ultima rete contro il Novara. L’ultimo regalo del dio del calcio ad uno dei suoi figli prediletti, che, da parte sua,  lo ha sempre onorato dal primo all’ultimo minuto della sua carriera.

    Sono stati trenta minuti, in diretta Instagram, dalle forti sensazioni, dai mille brividi, quelli che certamente hanno attraversato l’anima di tanti i tifosi del Milan. E’ stata una bella parentesi che mi ha aiutato a dimenticare gli ultimi anni perigliosi. Oggi però per festeggiare quella stupenda serata di aprile di tanti anni fa,  non voglio immalinconirmi, ma gustarmi questo abbraccio con Pippo Inzaghi. Chi sta leggendo queste righe ricorda, gioia dopo gioia, il  Milan degli Immortali, con Sacchi in panchina, degli Invincibili  di Capello e dei Meravigliosi di Carlo Ancelotti. Ventisei anni ancora così per poi soffrire negli otto successivi? Datemi una penna che firmo subito. In fondo poi, sul piano del numero delle vittorie, non  è stato un decennio totalmente negativo. Molte rivali  non hanno vinto nulla,proprio nulla, mentre il Milan ha festeggiato a San Siro la conquista dell’ultimo Scudetto, prima dei continui successi bianconeri. Per poi  alzare, in paesi lontani, le due Supercoppe Italiane conquistate su Inter e Juventus.

    Oggi  dunque non scrivo di futuri dirigenti, di nuovi allenatori, di promettenti acquisti. Avrò tanto tempo prima della fine del mercato. Sconosciuta. Oggi, cari amici, mi godo i ricordi e le imprese italiane, europee e mondiali di Pippo Inzaghi e dei suoi inarrivabili compagni. Io e i tifosi rossoneri possiamo!

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