Milanmania: così non si va avanti! André Silva meglio di Leao, Ibra serve eccome
Nell’ambiente rossonero, forte era la convinzione che, con Donnarumma e Romagnoli, si potesse costruire già una valida base con l’innesto di Piatek e Paquetà, ma, sui due acquisti di un anno fa, i dubbi superano ampiamente le certezze. Il mercato estivo pare abbia invece regalato un potenziale campione come Theo Hernandez, ma anche Bennacer potrebbe rappresentare una eccellente pedina sul quale poggiare la ricostruzione. Quanto a Leao, gioca in una squadra con troppe lacune per dimostrare pienamente il suo valore, anche se sta comunque faticando molto sul piano della incisività. Per molti sto esagerando? Sì, esagero! André Silva, il tanto vituperato André Silva, con tutti i problemi relativi al suo ambientamento, aveva offerto un rendimento superiore. Non credo che possa essere una affermazione da smentire, se ricordiamo, per esempio, le reti realizzate di Silva e l’apporto non eccelso, ma superiore a Leao. Un Leao, che comunque vorrei, ripeto, giudicare in una squadra più tranquilla e fiduciosa nei propri mezzi.
Qualcuno potrebbe ironizzare sulla costruzione di un Milan futuro, che potrebbe partire da un giocatore di… 38 anni. Ripetiamo ancora che l’eventuale arrivo di Ibrahimovic sarebbe un aiuto importante per Stefano Pioli, per un gruppo ancora soggetto a tante pause, per l’ambiente milanista, in generale. Non per i tifosi che stanno mostrando un meraviglioso affetto in tutti gli stadi, dove si ritrovano, sotto la sciarpa rossonera, appassionati che arrivano da Gallipoli a Umago, da Gaeta a Castelfidardo, da Adro a Fabriano. Sempre insieme sulle tribune, sempre insieme ai loro Ragazzi. Prematuro ipotizzare ora se assisteremo, a fine stagione, a una rivoluzione anche sul piano dirigenziale. Troppi i temi sul tavolo. Quello relativo al piazzamento finale in campionato e all’andamento generale della squadra. Fondamentale l’incontro con l’Uefa, sul tema FFP, una noiosa e irritante questione che sta condizionando la vita rossonera. Da monitorare i prossimi tavoli aperti con il Comune di Milano, relativi al nuovo Stadio. Situazione che si sta complicando con il passare delle riunioni, invece di semplificarsi. L’impressione, o meglio, la sensazione che il futuro sia piuttosto nebuloso sul problema riguardante il nuovo impianto in Piazzale Axum.
Altro aspetto fondamentale riguarda i proventi derivanti dal marketing e dalle sponsorizzazioni, che non sembrano lievitare ormai da troppo tempo a Casa Milan. Rimarrà “Emirates”? In caso affermativo, il Milan dovrà subire una pesante riduzione degli introiti rispetto al passato? Si parla sempre di qualificazione in Champions League, come passaggio obbligato per un ritorno al livello che compete ai colori rossoneri. Non è totalmente vero, perché un successo sul piano commerciale sarebbe un aiuto altrettanto importante per arricchire le casse rossonere. A giugno, a New York e a Londra verranno esaminati tutti i temi appena toccati. Spetta poi al Fondo Elliott prendere le decisioni. Così comunque non si può continuare!