Adesso c'è una certezza in più, verificata sul campo, che rischia di acuirne il dualismo, se non la rivalità: Goran Pandev e Lorenzo Insigne non sono complementari tra loro e non potranno essere riproposti in tandem nell'attacco azzurro, se non in situazioni di particolare emergenza. Negativo l'esito del test di domenica sera allo stadio San Paolo, contro il Chievo, imposto dalla assenza per infortunio di Edinson Cavani.

Nell'organico del Napoli manca un altro centravanti di ruolo e per sostituire il Matador - alla prima sosta forzata in campionato - Mazzarri ha dovuto sperimentare l'inedita formula offensiva con due seconde punte: tutt'altro che convincente. Magari potrà andare un po' meglio in trasferta, con degli spazi molto più ampi da sfruttare. Ma in casa la coppia non ha funzionato.

Pandev e Insigne, messi insieme, hanno dimostrato di formare una coppia fragile. È andata peggio al più esperto, che s'è dovuto inventare centravanti e spalle alla porta non ha fatto bella figura: rimettendoci pure nel confronto diretto con il giovane partner di reparto. Lo scugnizzo ha giocato meglio e ha aumentato la quota di estimatori personali al San Paolo, favorito dal ruolo di seconda punta. Dubbi per domani, allora? No, con l'Atalanta tocca ancora al macedone, se torna Cavani. Mazzarri, per ora, non cambia.

(La Repubblica - Edizione Napoli)