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  • Napoli|: un salto di qualità che tarda ad arrivare

    Napoli|: un salto di qualità che tarda ad arrivare

    • Vincenzo Vitiello

    'Dovevamo vincere, abbiamo giocato per tutta la gara con la superiorità numerica. Domani parlerò per bene ai ragazzi, voglio capire cosa è successo, dobbiamo fare il salto di qualità': queste alcune dichiarazioni rilasciate da Walter Mazzarri al termine di Catania-Napoli. Il tecnico riferisce di un mancato salto di qualità, da parte della squadra azzurra, più volte auspicato e che tarda ad arrivare. La gestione della partita di ieri, contro un Catania che ha giocato in inferiorità numerica dal secondo minuto del primo tempo, denota i limiti attuali della squadra azzurra.  Anche in questo inizio di stagione, dopo alcune convincenti e vittoriose prestazioni ottenute nelle prime giornate di campionato, il Napoli non si è espresso con la stessa determinazione con cui aveva affrontato Palermo, Fiorentina e Parma.

     

    GRANDE GARA DEL CATANIA- La prova offerta dal Catania stava per culminare con una vittoria ampiamente meritata se Gomez avesse avuto più fortuna nel finale del match allorquando De Sanctis ed il palo hanno negato all'attaccante rossoblù -all'85' ed al 89'-  la gioia di un goal che avrebbe suggellato una partita disputata con un'ottima organizzazione di gioco e la giusta determinazione per conseguire almeno un pareggio in una gara che all'inizio del match si prospettava molto difficile per la compagine siciliana.
     

    BENEFICI DEL TURNOVER-  Il turnover effettuato, da Mazzarri, nel corso della settimana in occasione del match di Europa League contro gli svedesi dell'Aik Solna, ha permesso al tecnico di verificare la validità di alcuni giocatori che potranno essere utili anche in campionato ma non è stato sufficiente per ammirare al 'Massimino' i titolarissimi del Napoli riposati, lucidi e determinati a conquistare una vittoria che avrebbe permesso alla squadra azzurra di restare al comando della classifica insieme alla Juventus.

     

    ESPULSIONE DI ALVAREZ- La gara è stata condizionata dall'espulsione di Alvarez per il fallo su Cavani -affermano alcuni opinionisti ed Hamsik sul suo sito ufficiale- Considerazione giusta in quanto una simile situazione incide, a livello psicologico, sui giocatori che si sentono obbligati a vincere una partita che inizia con un notevole vantaggio per loro, ma viene da chiedersi: è possibile che le pur valide e comprensibili motivazioni del Catania potessero essere superiori a quelle di un ambizioso Napoli che punta a lottare per lo scudetto o quantomeno ad uno dei primi posti al vertice della classifica? Il responso, emesso dal rettangolo di gioco del Massimino, è stato inequivocabile ed ha messo in evidenza non solo scarse motivazioni, ma anche una necessaria maturità ancora non acquisita dal Napoli nonostante queste situazioni si sono presentate, più volte, in un recente passato.

     

    SITUAZIONI ATMOSFERICHE A CATANIA- Alcuni opinionisti hanno giustificato la modesta prestazione del Napoli con l'affermare che i giocatori azzurri hanno giocato  in condizioni climatiche difficili per la giornata calda di Catania.  Anche questa motivazione lascia il tempo che trova considerando che il Catania, pur dovendo produrre un maggior sforzo fisico rispetto al Napoli giocando in inferiorità numerica dall'inizio del match, è riuscito ad assicurasi un prezioso pareggio.
     

    PRESTAZIONE DEI TENORI AZZURRI- Nel corso di un'impegnativa stagione può capitare che un grande giocatore sia sotto tono in qualche partita ma è difficile constatare la contemporanea insufficiente prestazione di tutti i campioni di una squadra: Pandev non riusciva a saltare il diretto avversario per creare una superiorità numerica e non incideva in modo decisivo in attacco. Hamsik, determinate nelle precedenti partite per aver illuminato il gioco del Napoli, era in difficoltà nell'effettuare elementari passaggi ai compagni di gioco e spesso in ritardo nelle chiusure sugli avversari. Cavani,  pur avendo il merito di aver procurato l'espulsione di Alvarez ed aver provato a tirare in porta più volte, non è stato il solito Matador. Difficilmente si era verificata una situazione per la quale si potesse affermare che: "Tutti i tenori del Napoli steccano".

     

    I CAMBI DI MAZZARRI- Questa volta, i cambi effettuati da Mazzarri nel corso della partita, hanno destato molte perplessità. Ha inserito due attaccanti -Insigne e Vargas- in aggiunta a quelli che erano già sul rettangolo di gioco dimenticando, forse, che le partite non si vincono con molti attaccanti che generano solo caos dando maggiori punti di riferimento agli avversari e privando la squadra di una essenziale costruzione del gioco per tentare di vincere una partita. Sostituire un irriconoscibile Pandev con Insigne e  un affaticato e poco lucido Maggio oltre ad inserire un colpitore di testa come Fernandez per i numerosi calci d'angolo battuti dalla squadra azzurra, poteva forse contribuire ad una maggiore incisività del Napoli nel confusionario finale di gara.
     


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