Napolimania: Ancelotti, devi prendere esempio da Sarri!
AMBIENTE & INTENSITÀ - Interrogativi che nascono dai rumours che serpeggiano dopo un avvio di stagione al di sotto delle aspettative, con un picco clamoroso sostanziatosi nel 2-0 al Liverpool ed in un nugolo di partite che non hanno condotto ai risultati sperati né hanno fatto percepire un'idea di calcio molto netta. Chi conosce bene l'ambiente bavarese sostiene che la fronda interna che volle la testa di Ancelotti, capeggiata da Boateng e Ribery, sentisse la mancanza di intensità negli allenamenti e di scelte poco intellegibili da parte del tecnico, con la figura ingombrante dello storico preparatore, Giovanni Mauri, accusato di metodi eccessivamente non convenzionali. Se Milik parla di confusione causata dai troppi cambi di formazione e di ruolo, se Insigne ha chiesto più certezze tattiche, allora, anche il grande Carlo Ancelotti, uno dei tecnici più vincenti d'Europa, si starà ponendo delle domande.
PRINCIPI PIÙ SOLIDI - La sensazione che Ancelotti debba 'sarrizzarsi' esiste: non nel senso del Sarri juventino, che impernia il suo gioco su Ronaldo, ma nel senso di un gioco maggiormente codificato, meno imprevedibile nella sua costruzione, che finisce col far vacillare i punti di riferimento di questa squadra. Il calcio posizionale di Ancelotti vuol traghettare il Napoli in una nuova dimensione calcistica, con atleti pronti a correr meno ma a strappare maggiormente, con giocatori che debbono assumere posizioni diverse nell'ambito della stessa azione leggendo la stessa. Una rivoluzione, nella teoria, meravigliosa: i dubbi sono legati alla capacità dei calciatori del Napoli di poter abbracciare questo credo. Può la maggior parte della rosa interpretare al meglio il desiderio di Ancelotti di questa dinamicità 2.0 su un terreno di gioco? Il Napoli di Sarri era codificato su principi certi e ripetuti in modo anche estenuante in allenamento: ed esaltò un gruppo fino a farlo andare oltre le proprie possibilità.