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  • Napolimania: il rammarico di aver consentito ad Allegri di fare i conti

    Napolimania: il rammarico di aver consentito ad Allegri di fare i conti

    • Marco Giordano
    Le settimane dedicate alle nazionali, fanno inevitabilmente aumentare il livello di cazzate sparate tra web, radio e tv. Quella che più mi ha fatto divertire è stata questa: “La Roma ha le motivazioni, il Napoli no. Vincerà la Roma”. Gli amici che hanno avuto la pazienza di ascoltare la mia brutta voce tra le radio di Napoli e Roma in questi quindici (ed esistono le registrazioni, per fortuna) hanno ascoltato sempre lo stesso mantra: “Smettiamola, sono professionisti. Il Napoli è più forte tecnicamente, sta meglio mentalmente ed è superiore tatticamente. Il Napoli non può che essere lungamente favorito”. Me ne frega pochissimo del titolo di Nostradamus, francamente. Preferisco soffermarmi sulla crescita del Napoli, sulla volata che tra secondo posto ed Europa League può cambiare il volto della prima stagione di Carlo Ancelotti sulla panchina azzurra.

    QUALITÀ E GESTIONE. Perché nella gara contro la Roma, il Napoli ci ha messo tantissima qualità Qualità nel palleggio, qualità nelle chiusure difensive, qualità nelle giocate offensive. Ancelotti ha, ovviamente, ragione quando spiega il limite: il tecnico parla di faziosità, in certe circostanze, quelle che hanno impedito al Napoli di rendere inutile il secondo tempo. La Roma attuale non può che considerarsi come una medio-piccola in difficoltà, nonostante il monte-ingaggi, il valore dei calciatori, un ottimo allenatore ed il blasone del club. Una qualità in Koulibaly lì dietro che potrà essere corroborata dal ritorno di Albiol. La qualità è anche di Fabian, impressionante la sua crescita, quella di Allan accanto a lui. Ma, anche quella degli attaccanti: perché Verdi, Callejon, Mertens e Milik si sono trovati che è un piacere, perché senza Zielinski ed Insigne, anche Ounas e Younes hanno fatto vedere tanta qualità. Peccato che solo ora sia arrivata anche questa capacità di gestione, propria delle grandi squadre. Perché se il Napoli avesse gestito ed ottenuto questa resa dall'avvio di stagione, allora il campionato sarebbe ancora aperto ed Allegri non stava lì a contare a marzo il numero di vittorie che occorrono per lo scudetto. Ma, questi due aspetti ora consentono di guardare al finale di stagione come ad un filotto possibile in campionato, per evitare uno scarto eccessivo dalla Juve e rispetto allo scorso anno. Ma, soprattutto, saranno le chiavi fondamentali per battere l'Arsenal ed aprirsi la strada verso la finale di Baku.

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