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  • Napolimania: Meret, inizia la rincorsa a Donnarumma. Ancelotti, l'insoddisfatto

    Napolimania: Meret, inizia la rincorsa a Donnarumma. Ancelotti, l'insoddisfatto

    • Marco Giordano
    Il tris al Salisburgo ha, per il Napoli, i nomi di Alex Meret e Carlo Ancelotti. Senza parlare di nascita di stelle, senza parlare di re di coppe, il Napoli di Europa League ha vissuto una serata importante che regala un piede e mezzo ai quarti di finale attraverso l'impostazione del tecnico e grazie alle parate dell'estremo difensore.

    ​ALEX, FINALMENTE. Sono anni che si parla delle doti di Meret, della classe tra i pali di questo ragazzo friulano. Gli infortuni, qualche paragone scomodo, una personalità che aveva bisogno di forgiarsi. Tutto questo aveva frenato l'ascesa del classe '97: merito del Napoli nell'averci creduto fino ad investire la vagonata di milioni che un talento del livello di Meret merita, ottima la gestione di Ancelotti, rendendo Ospina un secondo di grande valore sul quale Meret può poggiare la sua crescita. Quattro gli interventi determinanti contro il Salisburgo: un gol subito al San Paolo avrebbe cambiato e pesato molto nell'economia della gara in Austria che, con questo stato dell'arte, dovrebbe regalare il passaggio ai quarti di questa Europa League. Meret ha dimostrato di essere portiere completo, in uscita e tra i pali, che riesce a mettere da parte anche i timori per qualche dolorino che non vuole andar via o per un nuovo ko che avrebbe potuto continuare a pregiudicarne la carriera. Dalla notte del San Paolo contro il Salisburgo è iniziata la vera rincorsa a Donnarumma.

    CARLO, L'INSODDISFATTO. Ancelotti, nel post-gara, non è apparso soddisfatto. Sa bene che il Salisburgo era il banco di prova ideale per testare la crescita internazionale, visto che interpreta un tipo di calcio che sta facendo scuola nel centro e nord Europa e che può mettere in difficoltà una squadra di palleggiatori raffinati. Sono arrivate risposte importanti ed altre meno positive. Al tecnico non sono piaciute le disattenzioni, i cali di concentrazione, soprattutto del finale. Le coppe, come ha insegnato Mourinho, sono le competizioni dei dettagli: abbassare la guardia ti può dire bene in una gara, non in due. Ancelotti ha già appuntato dove lavorare, partendo, però, da una base fantastica: la capacità di strutturare le gare sull'avversario. Don Carlo ha letto in modo meraviglioso i difetti del Salisburgo e su questi ne ha fatto a fette la flebile difesa. Un allenatore del genere è un patrimonio straordinario per provare a vincere anche l'Europa League.

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