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  • Nel mondo di Retegui, il padre a CM: ‘Vi racconto il mio Mateo. Futuro? La verità sul Milan e l’offerta a gennaio’

    Nel mondo di Retegui, il padre a CM: ‘Vi racconto il mio Mateo. Futuro? La verità sul Milan e l’offerta a gennaio’

    • Francesco Guerrieri

    Quando il signor Angelo Dimarco partì da Canicattì con destinazione Argentina, non gli passava neanche per la testa che il nipote, un giorno, avrebbe potuto vestire la maglia dell’Italia. Oggi invece Mateo Retegui - classe ‘99 - è stato convocato da Mancini proprio grazie alle origini del nonno materno: “Mateo è molto contento della chiamata, orgoglioso ed emozionato di rappresentare una delle nazionali più importanti al mondo”. A parlare a Calciomercato.com è Carlos, papà dell’attaccante del Tigre (in prestito dal Boca Juniors) ed ex ct della nazionale argentina di hockey su prato, con tanto di medaglia d’oro alle Olimpiadi 2016. Sabato sarà in Italia insieme all’altra figlia Micaela: “Sì, ci saremo anche noi”. Si emoziona quando parla di Mateo, ma occhio a sgarrare: “Noi lo accompagneremo per tutto il suo percorso, lui deve rimanere sempre umile e con i piedi per terra”. Preoccupazioni da padre, nonostante la chiamata più importante della sua vita: “Il ct si era consultato con Veron per prendere informazioni. Sebastian è una figura molto importante nella crescita di Mateo”. I due si sono incrociati all’Estudiantes nel 2018/19, l’ex Lazio come presidente e Retegui da giovane talento in prestito dal Boca Juniors. 

    Nel mondo di Retegui, il padre a CM: ‘Vi racconto il mio Mateo. Futuro? La verità sul Milan e l’offerta a gennaio’
     

    MERCATO - Oggi in Argentina è un attaccante affermato che trascina il Tigre a suon di gol, 20 l’anno scorso e già 6 in 8 partite in questa stagione: “E' molto legato al club che l'ha aiutato e ha creduto in lui. Ha un bel rapporto con i dirigenti e con l'allenatore Martinez". Sta facendo talmente bene che il Milan l’ha già messo in lista per l’estate: “Con loro non abbiamo mai parlato, ma l’abbiamo fatto con altre società. Fuori dalla porta di Retegui c’è la fila: “Abbiamo avuto contatti con squadre di Serie A, di Premier League, di Liga e Bundesliga". Carlos sorride orgoglioso, e piazza il retroscena: “A gennaio l'ha cercato l'Udinese, ma mio figlio ha preferito rimanere al Tigre per finire la stagione lì". Ora però la musica cambia: “Già prima della convocazione in Nazionale avevamo parlato con squadre importanti, adesso magari ne arriveranno altre”. Il giocatore valuterà con calma il suo futuro insieme al padre: “Non abbiamo un club in particolare dove vogliamo andare, al momento Mateo deve pensare solo al Tigre”. E alla Nazionale. Poi si vedrà. 

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    L’ALTRO RUOLO - Carlos sarà sempre lì, vicino a lui. Come quando gli insegnava a giocare a hockey: “Poi ha scelto il calcio. Prima centrocampista interno a sinistra, poi a destra. E da cinque anni gioca in attacco”. Da due segna con la maglia del Tigre. Ma ora, è arrivato il momento di indossare l’Azzurro. L’Italia chiamò. 


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