In un anno da Nessuno a Qualcuno. Velocemente promosso a opinionista di una trasmissione di vertice del calcio. Era già stato indicato come volto emergente del football in tv. Ma Federico Buffa (foto) ha detto no grazie. È bastata una puntata di «Sky Calcio Show», il programma di punta della pay tv condotto da Ilaria D'Amico, per rimettere il contratto in mano al datore di lavoro. Ieri l'opinionista per caso, l'eroe per un giorno, non era in studio a commentare l'esito delle partite e il saluto che gli ha dedicato Ilaria D'Amico è sembrato fuorviante («fatemi abbracciare qualcuno che è a casa, Federico Buffa»), perché lascia aperta la porta a un ritorno che non ci sarà.

Buffa non si sente adatto alla trasmissione, troppo repentino il passaggio nel calcio che conta per uno che, ha confessato, vive il pallone come una passione e non una professione (è telecronista dell'Nba per Sky), troppa l'esposizione mediatica. Un passo indietro in un Paese dove, dovunque arrivi, se c'è una sedia non ti alzi (a meno che non se ne liberi una più prestigiosa), è comunque una scelta coraggiosa. Ad alcuni non piaceva la sua aria da yuppie. Ma a volte per sembrare carrierista non basta il taglio della giacca.