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  • Okaka chiama il Torino: 'Grande squadra, che feeling con Mazzarri!'

    Okaka chiama il Torino: 'Grande squadra, che feeling con Mazzarri!'

    Finito ai margini del Watford, Stefano Okaka cerca una nuova avventura e già a gennaio potrebbe lasciare gli Hornets: lo racconta lo stesso attaccante nella lunga concessa a La Gazzetta dello Sport, nella quale apre alla possibilità di tornare a lavorare con Walter Mazzarri al Torino.

    SEGNA AL LIVERPOOL, POI SPARISCE: COSA E' SUCCESSO? - "Bella domanda. Anche io me lo sono chiesto diverse volte. Segno, gioco bene, mi inseriscono nella formazione della settimana e finisco fuori squadra. Spiegazioni? Nessuna. Mi sono sempre allenato in modo serio, ho rispettato le regole. Quando dopo quattro mesi vissuti in disparte mi hanno detto di giocare contro il Leicester, nel Boxing Day, sono sceso in campo e ho dato il meglio di me stesso".

    LA SOLUZIONE - "Facile: giocare. Ho 28 anni, sono nel cuore della carriera e non posso trascorrere altro tempo in questo limbo. Non sto vivendo una bella situazione. Credevo di averle viste tutte, ma una vicenda come questa mi mancava. Io chiedo di poter svolgere il mio lavoro, di tornare alla normalità. Ho parlato con Gino Pozzo e mi auguro che si possa risolvere tutto in piena armonia".

    TORINO - "Il Torino è una grande squadra, con una storia leggendaria che rende questo club particolare. Mi hanno detto che la maglia del Torino trasmette sensazioni uniche".

    MAZZARRI - "Con Mazzarri mi sono sempre trovato bene perché è leale. Ti dice le cose in faccia e io apprezzo le persone come lui. Sull’allenatore penso ci sia davvero poco da discutere. Anche in Inghilterra ha dimostrato di essere bravo".

    ITALIA FUORI DAL MONDIALE - "E’ stato un dispiacere enorme, perché mi sento profondamente italiano, ma bisogna affrontare la realtà, senza piangerci addosso. Il sistema deve interrogarsi sulle ragioni che hanno portato alla nostra eliminazione. Penso che la Svezia abbia meritato di andarci e l’Italia no. Chiediamoci il perché di tutto questo. Ora c’è un’occasione formidabile: quella di far ripartire il movimento, correggendo gli errori del passato".

    TOMMASI PER LA FEDERCALCIO - "Sarebbe la scelta migliore: il calcio a chi lo ha praticato e lo conosce profondamente. I valori umani di Tommasi sono un valore aggiunto. Conosco bene Damiano. E’ una persona splendida".

    L'ADDIO DI TOTTI - "Ho visto la partita in televisione, a Milano, con tutta la mia famiglia. E’ stato un momento di grandissima emozione. Francesco è una persona alla quale io sarò sempre legato. L’ambiente Roma è stato fondamentale per la mia vita. Bruno Conti e Alberto De Rossi mi hanno permesso di diventare calciatore. Anche la mia famiglia sarà sempre riconoscente alla Roma".

    DEFOE - "Ho apprezzato moltissimo la sua capacità di non aver perso contatto con la realtà. Il calcio può darti alla testa. Si tende a dimenticare chi sei e da dove vieni. Defoe ha dato una grande lezione a tutto l’ambiente, con il suo rapporto con il bambino Bradley Lowery".

    MANCHESTER CITY - "E’ il suo anno. Si vede da tante cose, non solo dalla bellezza del gioco. Segnano con il sorriso. Si divertono. Si intuisce che c’è una chimica particolare".

    CALCIATORE INGLESE PREFERITO - "Rashford. Ha un talento straordinario".

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