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  • Olivera al Napoli, Chichizola: 'L'ho sentito, vi svelo una cosa. Il soprannome, il numero di maglia e...'

    Olivera al Napoli, Chichizola: 'L'ho sentito, vi svelo una cosa. Il soprannome, il numero di maglia e...'

    Leandro Chichizola, portiere del Getafe, parla a CalcioNapoli24 e presenta Mathias Olivera, nuovo giocatore del Napoli.

    Leandro, che tipo di colpo è Mathias Olivera per il Napoli?

    "Te lo dico subito così ci togliamo da ogni imbarazzo (ride ndr). Mathias è un giocatore perfetto per il Napoli e la città di Napoli. Fisicamente è un animale, questo ragazzo non si ferma praticamente mai. E' un mancino in grado di poter giocare su tutta la fascia. La dote principale che mi ha colpito di lui è il carattere, è un uruguaiano e sappiamo che loro hanno la garra ed a Napoli diventa una dote in più da potersi giocare in una piazza così calda ed esigente. Mathias è uno che gioca con il cuore. Ha un grande colpo di testa. Ricordo quando lo prendevamo in giro..."

    Puoi dirmi il motivo oppure è top secret?

    "Non segnava tanto, ma ci andava molto spesso vicino. Una volta beccava il palo, l'altra trovava il portiere che gli faceva un miracolo. Si disperava molto per questo. Noi lo prendevamo in giro anche per non fargli pesare troppo la situazione".

    Restiamo in tema, aveva un soprannome in squadra?

    "Ñery perché si usa chiamare così chi viene dall'Uruguay. A noi argentini ci chiamano Pibe in Spagna"

    Mathias è un ragazzo che ha fatto del temperamento la sua forza. Questo gli ha permesso anche di migliorarsi in questi anni al Getafe

    "Ricordo arrivò dall'Albacete. Fu preso dal tecnico Bordalàs che lo volle a tutti i costi. Devo dire che quel tecnico ha segnato un po' il percorso di crescita di Olivera perchè gli ha insegnato a giocare per la prima volta da quarto di difesa, ma anche da braccetto di difesa. Gli ha dato le basi per poi crescere con il tempo e diventare un giocatore molto forte".

    Come tutti i calciatori provenienti dall'estero anche Olivera dovrà ambientarsi

    "E' chiaro, il calcio italiano è diverso rispetto a quello spagnolo. Cambiano davvero molte cose. Mathias dovrà essere bravo ad adattarsi velocemente ad una realtà diversa. Certamente un po' di fatica la farà all'inizio, anche con la lingua. Sono però sicuro che verrà fuori alla distanza perché non gli fa paura niente".

    Vi siete sentiti?

    "Sì, ci siamo sentiti. In tutta sincerità non abbiamo parlato del trasferimento a Napoli, ma posso dire di averne parlato molti mesi fa quando uscì la notizia di un suo possibile arrivo lì. Quando, tra una battuta scherzosa e l'altra, gli chiesi se fosse vero che avrebbe giocato nel Napoli, lui mi rispose 'Magari!'.

    Che tipo è negli allenamenti?

    "Credimi, è una roba impressionante perché è uno che va a 200 all'ora. Non lo vedi un attimo fermo"

    Ha tatuaggi?

    "Il suo corpo ne è pieno. Te lo ripeto. è uno perfetto per Napoli".

    Ha un numero preferito di maglia?

    "Al Getafe scelse la numero 17. Se prende lo stesso a Napoli lo avverto subito perché quei due numeri sulle spalle li ha portati un certo Hamsik. In più so che a Napoli, così come in Argentina, il 17 non è una cifra ben vista in termini di scaramanzia. Dovrà stare molto attento anche su questo (ride ndr)"

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