Orsato: "A fine Europeo spaccherò il fischietto. In Europa meno confidenza coi giocatori e meno proteste. Non farò il designatore"
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ORGOGLIO - "Si chiude un'esperienza bellissima e ne sono orgoglioso, sia per me che per la mia famiglia".
SPACCHERO' IL FISCHIETTO - "Dopo l'ultima partita credo che spaccherò il fischietto con la solita grinta che mi ha contraddistinto sempre. Ce la metterò tutta, sono davvero orgoglioso di quello che ho fatto e darò il massimo fino alla fine".
FINALE - "Ovvio che tutti speriamo che vinca l'Italia. Io sarei orgoglioso e felice se l'ultimo fischio fosse il mio, ma se vince l'Italia va bene lo stesso".
GRAZIE A... - "Tutti i tecnici che in questi anni hanno accompagnato la mia crescita, da Claudio Pieri a Maurizio Mattei fino a Stefano Farina oltre a Collina, Rosetti, Braschi, Rizzoli e Rocchi. Tutti sono stati degli esempi che ho ammirato e da cui ho cercato di imparare. L'esperienza più formativa per me è stata quella da addizionale agli Europei del 2016 con Rizzoli, lì ho capito le cose e i dettagli che servono per stare in campo nelle partite importanti e venire accettati. Fu un'esperienza incredibile".
DIFFERENZE CON LA SERIE A - "Non direi che ci si rilassa, ma viene meno la confidenza con i giocatori e hai meno problematiche in campo, in Europa ti conoscono meno e si perde meno tempo. In Italia conosci di più i giocatori e i dialoghi sono più lunghi, le proteste più confidenziali. Se fai un errore in Europa però ti dispiace tantissimo lo stesso, nella stessa maniera che in Serie A".
DESIGNATORE - "No, c'è solo la mia famiglia, mia moglie e i miei figli. Non vedo nient'altro oltre loro".