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Pagelle calciomercato Inter

Pagelle calciomercato Inter

Punto e a capo. Quattro anni dopo aver scalato la vetta dell'Europa e del Mondo, l'Inter è tornata sulla terra e volta pagina salutando gli eroi del Triplete. La strada per risalire la china è solo all'inizio e ricca di ostacoli da superare, quindi ci vorranno ancora tempo e pazienza, ma la direzione imboccata dalla società è quella giusta. 

ARRIVI - L'unico acquisto a titolo definitivo è quello del mediano cileno Medel, che ha grinta da vendere ma piedi ruvidi e dovrà dimostrare sul campo di valere la decina di milioni investiti per strapparlo al Cardiff. Dall'Inghilterra sono arrivati anche il difensore serbo Vidic a parametro zero dal Manchester United e l'attaccante italo-argentino Osvaldo (il rinforzo più affascinante) dal Southampton in prestito con diritto di riscatto, la stessa formula utilizzata per il terzino brasiliano Dodo (Roma) e per il centrocampista francese M'Vila (Rubin Kazan). Per il resto sono tornati alla base i centrocampisti Obi (Parma) e Krhin (Bologna) oltre al giovane terzino Mbaye (Livorno), mentre per fare il terzo portiere alle spalle di Handanovic e Carrizo è arrivato Berni, svincolatosi dal Torino. 

PARTENZE - Quest'ultimo ha preso il posto di Castellazzi, che ha compiuto il percorso inverso. Ovviamente su tutti spiccano gli addii dei quattro moschettieri argentini Milito (tornato in patria al Racing Club di Avellaneda), Samuel (in Svizzera al Basilea), Cambiasso (in Inghilterra al Leicester City) e Zanetti, promosso vicepresidente dopo aver lasciato la fascia di capitano a Ranocchia. Mazzarri ha salutato senza rimpianti il giovane fluidificante brasiliano Wallace (tornato per fine prestito al Chelsea, che poi lo ha girato al Vitesse) invece si sarebbe tenuto volentieri Rolando, rientrato al Porto per 'colpa' del rifiuto di Campagnaro a essere ceduto. In ogni caso questo avvicendamento potrà attuarsi l'anno prossimo, quando scadranno i contratti di entrambi. A centrocampo si sono svincolati Mariga e Mudingayi, mentre Taider è passato in prestito al Sassuolo dopo la toccata e fuga in Inghilterra col Southampton. In Premier League (al Sunderland) si è trasferito l'argentino Ricky Alvarez, invece il suo connazionale Ruben Botta ha preferito restare in Italia al Chievo. 

BILANCIO - La partenza di questi ultimi due avrebbe dovuto portare all'arrivo di un altro giocatore offensivo, invece alla fine l'Inter non ha preso più nessuno. Tutto è stato bloccato da Guarin, che non ha trovato una sistemazione di suo gradimento e così il sogno proibito di riportare in Italia uno tra Lavezzi (Psg), Jovetic (Manchester City) e Lamela (Tottenham) è rimasto chiuso nel cassetto. Niente da fare anche per le alternative sul mercato italiano: Biabiany è rimasto a Parma dopo aver già fatto visite mediche e foto di rito con il Milan, lesto a virare su Bonaventura dell'Atalanta, che lo ha sostituito col Papu Gomez. Ora con soli tre attaccanti a disposizione (Icardi, Osvaldo e Palacio più il giovane Bonazzoli) Mazzarri rischia di ritrovarsi con la coperta troppo corta davanti, proprio come successe due anni fa a Stramaccioni, costretto a giocare in tre competizioni con altrettante punte: Milito, Cassano e Palacio più Livaja, poi rimpiazzato da Rocchi a gennaio. Speriamo di non rivedere lo stesso film. 

VOTO: 7 - Il primo mercato estivo dell'era Thohir passa in archivio con diverse novità interessanti unite a un limitato esborso in denaro, soprattutto grazie alla formula del prestito con diritto/obbligo di riscatto che rinvia i pagamenti nel tempo, senza però dimenticare il pesante investimento dello scorso gennaio per Hernanes. Rimasto da solo al comando dopo l'addio di Branca, il ds Ausilio ha condotto una campagna acquisti intelligente, centrando gli obiettivi fissati dalla società di aumentare il valore del parco giocatori, abbassando allo stesso tempo il monte ingaggi e riducendo il numero dei calciatori in rosa a 25 elementi con un'età media di 26 anni e mezzo. I veri colpi del presidente Thohir sono arrivati fuori dal campo e dietro la scrivania, con un'opera di rinnovamento per trasformare la gestione della società da famigliare (ereditata da Moratti) ad aziendale grazie all'ingresso nella dirigenza di manager di caratura internazionale, che avranno il compito di far crescere il fatturato esplorando nuovi mercati fertili a livello di marketing. L'unico grande dubbio di fondo resta sempre lo stesso: siamo sicuri che Mazzarri sia l'allenatore giusto per sviluppare un calcio moderno e valorizzare i giovani talenti? Il verdetto lo darà il campo. 
 
Le pagelle del mercato Serie A di Xavier... di calciomercatocom

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