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  • Paolo Rossi: camera ardente allo stadio di Vicenza, domani il funerale in diretta tv

    Paolo Rossi: camera ardente allo stadio di Vicenza, domani il funerale in diretta tv

    L'Italia piange Paolo Rossi. Ieri la camera ardente all'obitorio dell'ospedale "Le Scotte" di Siena in forma privata per amici e parenti, oggi quella pubblica dalle ore 15 alle 20 presso lo stadio "Romeo Menti" di Vicenza nel rispetto del distanziamento sociale. 

    Il funerale è in programma sabato mattina alle ore 10.30 presso il Duomo di Vicenza, con ingressi contingentati e riservati solo agli invitati dalla famiglia dell'ex calciatore. Per evitare assembramenti il sagrato della cattedrale vicentina sarà chiuso al pubblico. La cerimonia sarà trasmessa in diretta tv su Rai 2 con telecronaca di Alberto Rimedio, Enrico Varriale e Antonio Di Gennaro​. 

    Bandiere a mezz'asta nella sede della Federcalcio a Roma e al centro tecnico di Coverciano, la casa della Nazionale. Prima delle partite del weekend sarà osservato un minuto di silenzio e le squadre giocheranno col lutto al braccio
     
     


    Il presidente del Coni, Giovanni Malagò approva la proposta di dedicare a Paolo Rossi il titolo di capocannoniere del massimo campionato italiano: "Si tratta di una bella idea, è un diritto che devono esercitare la Figc e la Lega Serie A. Non mi permetto di prevaricare, ma mi sembra che l'idea sia straordinaria. Abbiamo il dovere di ricordarlo: è stato lui, con un lavoro di squadra in un meraviglioso gruppo come la Nazionale del 1982 e con un grande allenatore come Bearzot, che ci ha permesso di battere le leggende del calcio e di farci salire sul tetto del mondo. Rendendoci, una delle poche volte, orgogliosi e uniti, un unico Paese. Purtroppo la storia dell'Italia non è stata spesso caratterizzata da situazioni analoghe. Il merito di Paolo Rossi, non solo per quel motivo, va molto, molto oltre le sue gesta sportive"

    Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, ha dichiarato a Radio Punto Nuovo: "La mia scelta di raccontare Paolo è la voglia di regalare un po' di Paolo a tutti, perché lui amava parlare con tutti, regalava un sorriso a tutti. Per questo ho preferito non chiudermi del mio dolore straziante, ma parlarne, parlare del valore della condivisione. Parlare del donarsi agli altri. Non lo faccio per sfruttare la scia di questo sentimento: sento fortissimo un sentimento dall'Italia. L'ho conosciuto quando già aveva smesso di giocare: e ho recuperato rivivendo con lui quei momenti. In questo percorso di malattia difficile: questo sarà il nostro Mondiale gli dicevo, ma non ce l'abbiamo fatta. Il suo sorriso mi ha fatto innamorare, era la forza che lo distingueva dagli altri. Lo aveva perso negli ultimi tempi: era la forza che aveva un po' smarrito. Il rifiuto al Napoli? Mi ha sempre spiegato che non ha mai rifiutato Napoli. Chiese a Ferlaino di fare una squadra vincente, Ferlaino disse che non avrebbe fatto una squadra vincente e allora rifiutò. Paolo rifiutò Napoli per questa scelta di Ferlaino di non fare questa squadra per vincere. Ma, Paolo adorava Napoli e il popolo napoletano: gli è sempre dispiaciuto non vestire la maglia azzurra. La squalifica? Abbiamo ricostruito questa vicenda, avrei giurato che non avesse fatto nulla del genere, non era attaccato ai soldi. Abbiamo trovato tutti i documenti: anche gli accusatori di allora lo hanno dovuto scagionare, lo hanno trascinato dentro perché era il nome più importante. Bearzot? L'ultimo incontro prima che Bearzot morisse gli disse: 'Ho sempre creduto in te e nella tua innocenza. E sapevo che mi avresti fatto vincere il mondiale'. Cabrini? Ho sentito Antonio e Tardelli non riescono neppure a parlare, con tutti quelli dell'82 c'è un rapporto bellissimo, ma con Marco ed Antonio c'è un rapporto speciale. Tardelli mi diceva tutti i giorni: 'Ricordati che è mio fratello, non mi mentire sulle sue condizioni'. In Paradiso con Maradona e Scirea? Quando è morto Maradona, Paolo ha iniziato a singhiozzare come un bambino, è stato un momento doloroso. Spero che adesso stiano assieme. Le nostre figlie? Sono molto brave, hanno fatto un percorso di crescita, le abbiamo spiegato tante cose. Paolo era il papà eroe per loro: ma, abbiamo fatto una promessa a Paolo. Andremo avanti con la Paolo Rossi Accademy, spero con la collaborazione di Tardelli e Cabrini, anche con borse di studio internazionali". 

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