Paratici, lettera alla sua Piacenza: 'Non molliamo e restiamo a casa. Quando sarà finita, saremo persone migliori'
La lettera prosegue: "Quando tutto questo sarà passato - perché passerà - ci sentiremo più forti e sono certo che riscopriremo la bellezza di un caffè con un amico, di una passeggiata (anche senza il cane), di un po’ di sport, persino di portare i nostri figli a scuola (e secondo me anche loro di andarci). Oggi però stiamo uniti e, ve lo chiedo per favore, dalla meravigliosa Val Trebbia ,agli stupendi paesi dell’alta Valnure ,alla val d’arda sino alla mia amata Val Tidone: restate a casa! In fondo siamo una generazione fortunata. È la prima volta che ci viene chiesto uno sforzo così per il bene collettivo, è la prima guerra contro un nemico comune (e invisibile)che dobbiamo combattere. Ai nostri nonni è andata molto peggio, hanno combattuto una o due guerre dalle trincee o essendo deportati, noi possiamo - dobbiamo - combattere stando seduti sul nostro divano. Non voglio farla facile, ma sono convinto che non dobbiamo lamentarci troppo e che quando tutto passerà saremo persone migliori".