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    PARMA: ARRESTATO MANENTI

    PARMA: ARRESTATO MANENTI

    Il presidente del Parma, Giampietro Manenti è stato arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione, coordinata dalla Procura di Roma. L'accusa nei confronti del patron è di reimpiego di capitali illeciti.

    ALTRI FERMI - Arresti e perquisizioni sono in corso in diverse città italiane: complessivamente sono 22 i soggetti destinatari delle misure cautelari, mentre sono una sessantina le perquisizioni. Tra i reati contestati agli arrestati ci sono associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, peculato, riciclaggio e autoriciclaggio con l'aggravante del metodo mafioso. 

    CONFERENZA STAMPA - I dettagli dell'operazione sono stati illustrati in conferenza stampa a Roma nella sede del Nucleo della Polizia tributaria della Guardia di Finanza, alla presenza dei procuratori aggiunti Nello Rossi e Michele Prestipino. Il colonnello Cosimo Di Gesù ha spiegato in conferenza stampa: "Le indagini hanno avuto diverse complessità nella sua esecuzione, ma contemporaneamente si caratterizzano per l'estrema velocità, visto che sono durate tre mesi e per questo faccio i complimenti ai miei uomini per la velocità con la quale hanno svolto il loro lavoro. Oggi sono state eseguite 22 custodie cautelari, 21 in carcere e uno ai domiciliari. Abbiamo utilizzato oltre 200 uomini e sono state eseguite 65 perquisizioni in diverse città. Siamo riusciti a interrompere l'operazione e siamo arrivati prima che si completassero. Attraverso le intercettazioni, è emerso un accordo in base al quale il gruppo avrebbe (attraverso l'utilizzazione delle provviste finanziarie caricate su carte di credito clonate) messo a disposizione di Manenti la somma di circa 4 milioni e mezzo di euro per acquistare il Parma. Lo avrebbe fatto attraverso la spendita delle somme caricate sulle carte di credito in operazioni commerciali varie, da acquisti di gadget  a sponsorizzazione e acquisti abbonamenti, per far arrivare la somma nella disponibilità di Manenti. Ci sono state difficoltà tecniche a effettuare operazionei di riciclaggio e fino a questo momento non si era creata la disponibilità finanziaria per Manenti. Fino ad ora, poi questa mattina siamo entrati in azione". 

    Chi ha operato in maniera associativa era riuscito tra 10 e 13 febbraio ad effettuare due trasferimenti di denaro: oltre 20 milioni di euro sono stati distratti da un fondo pubblico e hanno preso strade diverse da quelle istituzionali per le quali erano state istituite. Attraverso decine di spostamenti e operazioni, ben 13 milioni transitati su conti correnti intestati a persone fisiche, a società, direttamente al commercialista liquidatore. Altri 6 milioni di euro transitati su conti correnti di società intestate a due fratelli, uno funzionario di Ragioneria generale dello Stato e uno consulente finanziario. 

     

    GDF A COLLECCHIOIntanto la Guardia di Finanza torna a Collecchio. Sia gli uomini del comando di Roma, sia i colleghi parmigiani sono arrivati questa mattina al centro sportivo del Parma. La visita dovrebbe essere legata all'arresto del presidente Giampietro Manenti. 

    LUCARELLI: "E' UNO SCHIFO" - Al suo arrivo a Collecchio in vista dell'allenamento del Parma, il capitano, Alessandro Lucarelli ha così commentato la notizia: "Ho sentito la notizia. Non ho niente da dire, voglio capire prima quelle che sono le motivazioni, se c’entra il Parma o meno. Non mi sento di fare nessuna dichiarazione se non che ogni giorno prendiamo bastonate in faccia, e parlo della città, della tifoseria, della squadra. Mi auguro che prima o poi tutto questo finisca perchè non ne possiamo più. Verrebbe voglia veramente di chiudere tutto. Sta diventando una farsa, e lo dico con tristezza, perchè è tutto uno schifo". 

    PARLA IL SINDACO - Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti ha scritto su Facebook: "Lo dissi da subito, a ‪‎Parma‬ nessun spazio per i disonesti. Non è mai stato chiaro da dove sarebbero arrivare i soldi, e abbiamo fatto bene a non dialogare con certe persone. Nessun sciacallo tocchi i parmigiani, la città e la nostra squadra. ‪#‎SaveParma". 

    'TOLTO DI MEZZO' - Il manager Fiorenzo Alborghetti, che all'inizio dell'avventura aveva affiancato Manenti, ha commentato: "Non me l'aspettavo. Avevo la sensazione che si trattasse di una persona che al massimo millantasse di avere dei capitali senza però avere niente in mano, ma da quello che traspare non è così. La moglie fa la badante, vivono con la pensione della madre... Meglio così: ce lo siamo tolti di mezzo". 

    STRANA STORIA - Manenti, amministratore della Mapi Group, società di servizi con sede in Slovenia, ai primi di febbraio aveva acquistato il Parma sull’orlo del fallimento. Il patron aveva assicurato di avere i fondi per ripianare i debiti della società e per pagare gli stipendi ai calciatori, ma il denaro non è mai arrivato. Manenti era in attesa dell’udienza del Tribunale fallimentare fissata per il prossimo 19 marzo nella quale si era impegnato a portare un piano di rilancio del club. 


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