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  • Pellegri e Pobega, destini incrociati: le ‘decisioni migliori’ di Pioli per un Milan che non vuole rimpianti

    Pellegri e Pobega, destini incrociati: le ‘decisioni migliori’ di Pioli per un Milan che non vuole rimpianti

    • Federico Targetti
    In prestito con diritto di riscatto al Milan, in prestito con diritto di riscatto al Torino: non trova per il momento una sistemazione definitiva Pietro Pellegri, ex prodigio del Genoa che si è perso nel passaggio al Monaco, ancora proprietario del suo cartellino. Quello granata è un ambiente che sembra stimolarlo – i gol in Coppa Italia e ad Udine in campionato stanno lì a corroborare le tesi di chi lo vuole prima scelta in luogo di Sanabria – ma non parlate di rimpianto per Stefano Pioli, che lo ha allenato per i primi sei mesi della scorsa stagione salvo poi alzare bandiera bianca di fronte ai tanti problemi fisici che hanno frenato l’attaccante. “Ha vissuto una stagione problematica a causa di diversi contrattempi. Aveva una concorrenza molto alta, sono state fatte le scelte migliori per noi e per lui”. Scelte che hanno portato Pellegri al Torino, dove Pobega veniva da una prima parte di campionato da applausi.
     
    VAI E VIENI – Poco il tempo trascorso insieme sul campo in maglia granata: Sanabria era il titolare, Brekalo il riferimento in avanti, in più il prestito secco di Pobega dal Milan ha indotto pian piano Juric ad accantonarlo, per far crescere giocatori da mandare in campo in futuro. Pobega quindi ha fatto rientro alla corte di Pioli, che lo considera la prima alternativa in mediana: "Completo e consapevole, dopo aver giocato con continuità. Si muove bene, è un giocatore importante con determinate caratteristiche di cui credo avessimo anche bisogno". Pobega permette al Milan di passare con fluidità al 4-3-3 ed è, dopo De Ketelaere, il nuovo acquisto con più minuti in stagione. “Gioca abbastanza, anche se i titolari sono Bennacer e Tonali – conferma Juric. “E' un ragazzo splendido, ha le sue caratteristiche ma ciò che non ha prova a migliorarlo con impegno e dedizione”. Inutile dire che il tecnico granata lo avrebbe tenuto volentieri. “Se Juric me lo ha chiesto? Sì: a fine stagione ha voluto capire se sarei rimasto. Io gli ho spiegato che avrei dovuto parlare prima con la dirigenza del Milan”. E quello è sempre stato l’obiettivo del maghetto ex Spezia forgiato da Gattuso nelle giovanili rossonere.
     
    PUNZECCHIATO – E su Pellegri? Juric sembra Malcolm nell’omonimo show tv. Della serie: “Non mi aspetto nulla, ma sono già deluso". “Ha vissuto tristezza calcistica per anni, ma ha voglia di lavorare bene e deve avere entusiasmo cercando di sfruttare il momento positivo. Ha fatto due gol, non mi aspetto troppo ma deve continuare la crescita e mettere qualcosa in più in ogni partita”. Parole che sanno di sprone più che di svalutazione, soprattutto in assenza di Sanabria che rappresenta l’unica alternativa. Domani sera contro Tomori e Kalulu per far capire a Pioli che al Milan non è andata come doveva, ma che con un’altra fortuna poteva essere un Pellegri rossonero tutt’altro che triste.
     

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