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  • Podolski: 'Inter col Bayern sarà dura, sono la solita macchina. Lukaku out? C'è Dzeko. Ecco cosa andò male per me'

    Podolski: 'Inter col Bayern sarà dura, sono la solita macchina. Lukaku out? C'è Dzeko. Ecco cosa andò male per me'

    Il dopio ex di Inter e Bayern Monaco, Lukas Podolski, ha concesso un'intervista alla Gazzetta dello Sport.

    VINCE IL BAYERN - "Ho visto le partite dell’Inter, però prima del derby. Sono bravi. Ma se vedi il Bayern, non ci sono novità: vincono sempre, come nell’ultimo decennio. Per l’Inter sarà molto difficile. Il Bayern ha tante qualità".

    TANTE OCCASIONI - "È andato via Lewandowski e non se ne è più parlato. Poi hanno fatto due pari e subito a dire che non doveva partire. Ma la forza del Bayern è questa: crea sempre tante occasioni, fa sempre tanti gol, è stato così nel passato e lo sarà nel futuro, perché il loro gioco è sempre offensivo, pericoloso. E non importa se davanti c’è il giocatore x o y. Il Bayern segnerà sempre tanto"

    DZEKO - "Lukaku out? Sì, ma ci sarà Edin Dzeko che conosce il Bayern anche se non è quello contro cui ha giocato in Bundesliga. I tedeschi però si ricordano di lui, sanno che ha sempre grandi doti. Edin saprà essere pericoloso, non sarà un problema per l’Inter l’assenza di Lukaku. Sarà una partita avvincente, appassionante. E sulla carta il Bayern è favorito, ma non deve pensare di avere già i due match in tasca. L’Inter è cresciuta molto in questi anni, dentro e fuori dal campo. Il marchio Inter è diventato ancora più importante. È bello vedere che il club è tornato in Champions, ha vinto e lotta per lo scudetto".

    IL GOL IN CHAMPIONS - "Nel 2006 c’ero anch’io. E segnai. Di destro. Dribblando il portiere, che era Julio Cesar. Feci il mio primo gol in Champions proprio nel tempio di San Siro e di destro. Ero un ragazzo. Pazzesco".

    IL FLOP INTER - "Quando arrivai nel gennaio 2015 l’Inter non era al punto di adesso, stava cambiando pelle, anche a livello dirigenziale. L’errore è stato accettare il trasferimento in inverno. Non mi sono mai piaciuti i prestiti di sei mesi, sono arrivato che ero anche malato. Non ho trovato la forma subito, il tempo è poco e la gente - in generale, tifosi e addetti ai lavori - non ha avuto pazienza con me. Dovevo andare bene subito e segnare 10 gol (ne fece uno ndr.), ma non è sempre facile, magari vai bene per tre stagioni poi cali per due mesi ed è tutto brutto. Però mi è rimasto molto di quell’esperienza e l’Inter è sempre gentile con me"

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