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  • Polonia e Serbia possibili sorprese al Mondiale

    Polonia e Serbia possibili sorprese al Mondiale

    • Luca Musante
    Il Mondiale di Russia 2018 è ormai alle porte e attenendosi alle premesse si prospetta come uno dei più avvincenti di sempre. Durante i gironi di qualificazione numerose squadre che non partono con i favori del pronostico si sono messe in notevole evidenza e potrebbero seriamente impensierire anche le nazionali maggiormente blasonate. La fase di qualificazione al campionato del mondo ha sottolineato come siano diventate competitive ad alti livelli le nazioni del centro e dell’est Europa. In particolare durante il percorso che precede il Mondiale sono venute alla luce la solidità della Polonia e il talento della Serbia. 

    Per la Polonia del ct Adam Nawalka si tratta dell’ottava partecipazione al campionato del mondo. I biancorossi mancano a questa competizione da Germania 2006 e il sogno proibito della nazione è quello di avvicinarsi agli straordinari risultati del 1974 in Germania e del 1982 in Spagna dove colsero in entrambe le occasioni la medaglia di bronzo. Il percorso di qualificazione si è rivelato un successo e in Polonia ci si attende il definitivo salto di qualità da parte di Lewandowski e compagni. Il perno della nazionale è senza dubbio il centravanti del Bayern Monaco, ma le peculiarità che hanno reso temibile la Polonia in questi anni sono l’organizzazione e la solidità difensiva. Nawalka nel girone di qualificazione ha fatto affidamento su un collaudato 4-4-2 dove tra i pali figura il probabile prossimo titolare della Juventus, Wojciech Szczęsny. La maggior parte della mole di gioco è concentrata sulla fascia destra dove Lukasz Piszczek e Kamil Grosicki sono in grado di mettere in apprensione qualsiasi difesa creando costantemente superiorità numerica. La solidità difensiva deriva dal fatto che molti giocatori della nazionale polacca giocano in campionati altamente competitivi e sono dotati di ottime conoscenze tattiche. Il reparto arretrato è affidato all’ex Torino Kamil Glik che negli ultimi anni è salito esponenzialmente di livello diventando uno dei centrali più affidabili in Europa. Nella zona centrale del campo figurano vari giocatori che militano nel campionato italiano e che hanno dimostrato di saper unire la qualità alla quantità. Un nome su tutti è quello di Piotr Zielinski, che grazie al lavoro di Maurizio Sarri a Napoli è riuscito a fare un salto di qualità definitivo che lo proietta di diritto nell’elite dei giovani talenti europei. La fase offensiva è affidata alle giocate di Lewandowski e Milik, i 2 valori aggiunti della squadra. Il lavoro di raccordo tra le 2 punte e il centrocampo è fondamentale per la finalizzazione delle trame di gioco della Polonia poiché sia Milik che Lewandowski sono dotati di grande visione e di grande capacità di lettura delle situazioni. In un 4-4-2 così solido sono determinanti infatti gli inserimenti da dietro dei centrocampisti,arma che Nawalka ha utilizzato a suo vantaggio durante il girone di qualificazione. 

    Se si parla di qualità e talento diventa difficile non nominare la Serbia. La selezione di Mladen Krstajic che è succeduto dopo il girone eliminatorio a Slavoljub Muslin ha impressionato vincendo il proprio girone di qualificazione davanti all’Irlanda e ha messo in mostra un 4-2-3-1 dotato di smisurato talento. La Serbia si trova in uno dei gironi più equilibrati del prossimo mondiale con Svizzera, Costa Rica e Brasile. L'undici titolare prevede l’utilizzo di giocatori di immensa qualità che militano nel campionato italiano quali Kolarov, Ljajic e Milinkovic-Savic. I punti di forza dei ragazzi di Krstajic sono la corsia sinistra dove Kolarov e Ljajic possono creare costantemente problemi alle difese avversarie e il centrocampo che è composto dal duo che milita in Premier League Matic-Milivojevic. La scelta di Krstajic è quella di utilizzare esterni offensivi a piede invertito in modo da poter dare la possibilità a terzini di qualità come Kolarov e Rukavina di poter creare pericoli costanti tramite continue sovrapposizioni. Il reparto offensivo sarà affidato allo strapotere fisico e tecnico del laziale Milinkovic-Savic, che agirà alle spalle di Mitrovic insieme a Ljajic e Tadic. Per il giocatore della Lazio si tratterebbe di un esordio, poiché Muslin non lo aveva preso in considerazione durante le qualificazioni ed è questo uno dei motivi per cui in Serbia è scoppiata una sorta di rivolta mediatica che ha poi portato al suo esonero. Per la nazionale serba si tratta di un ritorno al Mondiale dopo le negative esperienze del 2006 e del 2010 e dopo la mancata qualificazione del 2014. A pochi giorni dall’esordio, il sogno di una nazione intera è quello di eguagliare l’ottavo di finale di Francia '98 mostrando al mondo tutti i suoi gioielli. 

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