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  • Praet: 'Piaccio ai top club in Italia, ma non dovrei lasciare la Sampdoria'

    Praet: 'Piaccio ai top club in Italia, ma non dovrei lasciare la Sampdoria'

    • Lorenzo Montaldo
    Dennis Praet finalmente ha coronato il suo sogno. Il centrocampista non ha mai nascosto la sua più grande ambizione, quella di vestire la maglia del Belgio. Finalmente, dopo quattro anni dall'unica - sin qui - apparizione, il giocatore della Sampdoria è stato convocato dal C.T. Martinez. Merito anche di Giampaolo e dei blucerchiati: "So che la Premier League è più seguita. Il campionato spagnolo e quello italiano però non dovrebbero essere visti come inferiori. Il campionato italiano è molto tattico. Ma ciò non significa che ogni squadra giochi in modo molto difensivo. Solo le squadre di coda lo fanno. Ho un allenatore che mi ha insegnato molto tatticamente" ha detto il numero 10 doriano a nieuwsblad.be.

    "Voglio farmi notare nel Belgio ora. Penso anche al futuro, quando riesco a giocare tanto, mi faccio notare. Penso che renderò meglio come uno dei due centrocampisti che tengono le fila del gioco. Gioco lì anche alla Sampdoria. Penso che l'allenatore mi trovi anche meglio in quella posizione. Segnano meno e danno meno assist. Inizialmente era difficile, ma l'ho accettato ora. Gioco in un ruolo diverso rispetto all'Anderlecht".

    Inevitabile scivolare sul mercato. Praet non ha mai nascosto di apprezzare in particolare la Liga e la Serie A, dove parecchie società si sono messe in passato sulle sue tracce. Juventus, Inter e Napoli hanno vagliato nelle scorse sessioni di mercato la possibilità di imbastire una trattativa con Ferrero, e lo stesso giocatore conferma l'interesse di piazze importanti: "Anche la Spagna mi piace. Ma in questo momento non è necessario parlarne. Ho anche sentito l'interesse dei migliori club in Italia. Ho ambizione ma certamente non dovrei lasciare la Sampdoria. Penso che sia un buon club e ora stiamo facendo bene nella competizione. Sto diventando sempre più un leader" riporta Sampdorianews.net. "Sono una pedina importante a centrocampo. Sono cresciuto enormemente in questo. Sono persino stato capitano - conclude Praet - ma solo quando gli altri due capitani erano in panchina"

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