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  • Sampmania: questo Andersen è più forte di Skriniar (e Tonelli è un muro)

    Sampmania: questo Andersen è più forte di Skriniar (e Tonelli è un muro)

    • Lorenzo Montaldo
    Che colpaccio a Bergamo! La Sampdoria per la seconda volta vince una partita 'sporca', dopo i tre punti presi contro la Spal. Il match con l'Atalanta era il classico incontro che nello scorso campionato si sarebbe chiuso con un successo per i padroni di casa, magari anche perentorio. Questo Doria invece non vacilla mai. Magari si spaventa, sicuramente soffre, ma è solido, quadrato e spinoso per ogni avversario. La tipica squadra che non sai come affrontare, dato che non hai idea di come prenderla. Neppure un vecchio lupo di mare come Gasperini ha saputo studiare le contromisure adeguate, anche perchè probabilmente contro una formazione così compatta non ne esistono. La Samp oggi la batti solo se hai più qualità a livello di valore assoluto, e non è neppure così scontato che compagini più forti come rosa ci riescano, chiedere al Napoli per ulteriori informazioni. 

    Cinismo. E' questa la parola chiave per descrivere i corsari di Bergamo. E dire che ai punti forse i nerazzurri avrebbero meritato qualcosa di più. Gomez e compagni hanno cercato la porta 15 volte, trovandola in 6 occasioni, contro i 6 tiri doriani, di cui soltanto 3 nello specchio. L'Atalanta ha avuto 13 occasioni da gol, ha centrato un legno clamoroso con Zapata, e ha trovato sulla sua strada un super Audero. Gli uomini di Giampaolo per la verità avevano avuto anche qualche buona chance, ma il merito della formazione genovese è stato quello di riuscire a capitalizzare la situazione buona, con una zuccata di Tonelli precisa e perentoria, tra l'altro arrivata nel momento di maggiore difficoltà. La Samp a metà ripresa stava soffrendo, messa alle corde dal dinamismo del centrocampo atalantino e dalle folate offensive di Gomez e Zapata. Mentre i blucerchiati salivano al piccolo trotto per il calcio d'angolo che ha generato il gol, davano nettamente la sensazione di voler rallentare il ritmo di gioco, e di non avere altre soluzioni offensive al di fuori di una qualche uscita sporadica. Detto, fatto, zuccata di Tonelli e 0-1. Di solito quelle che vincono così sono le grandi squadre, quelle abituate a gestire situazioni del genere.

    Le tante occasioni fallite dall'Atalanta però hanno un comune denominatore, e una parziale giustificazione. Segnare a questa Sampdoria è pressoché impossibile. La squadra ha la miglior difesa del campionato, e ora non è più un caso. Al centro del reparto comanda e imposta un giocatore che nel giro di un paio di mesi si prenderà tutte le copertine possibili e immaginabili. Parliamo di Joachim Andersen, 8 presenze da titolare in campionato e un solo errore (quando si è perso Simeone in Samp-Fiorentina) in 720 minuti giocati. Praticamente perfetto. In questo momento il danese a parità di età e di partite giocate in Serie A è persino più forte di quel Milan Skriniar che incanta a Milano ma che deve alla Samp la sua esplosione. Andersen è un giocatore compatto, completo, fisico e tecnico. La Sampdoria gli affida addirittura la manovra, da vero regista arretrato. E per di più, gioca con la tranquillità di un calciatore con 5-6 anni in più di esperienza sulle spalle. Skriniar a questo punto della sua maturazione ci è arrivato dopo. E' l'ennesimo capolavoro di Giampaolo, anche perchè il tecnico doriano gli ha affiancato un giocatore perfettamente complementare. Parliamo ovviamente del match winner Lorenzo Tonelli, un vero e proprio muro ieri a Bergamo. Nell'esaltare un reparto che si muove in perfetta sincronia, come se fosse un unico organismo, non possiamo tralasciare anche Bereszynski – ma il polacco lo conoscevamo già – e soprattutto Nicola Murru. E' letteralmente un altro giocatore rispetto al balbettante esterno visto lo scorso anno. La fotografia del suo miglioramento è la diagonale che regala nel secondo tempo, sbattendo la porta in faccia a Ilicic. Se Andersen e Tonelli si meritano la prima pagina, lui va di diritto in seconda, assieme all'onnipresente Ekdal e a tutti gli inarrestabili centrocampisti doriani.

    Il terzo risultato utile consecutivo in trasferta è figlio di tutte queste componenti. Ma a metterle insieme c'è un allenatore che ha saputo individuare e isolare i difetti dello scorso anno, trasformandoli nei punti di forza dai quali ripartire. L'ulteriore pennellata di Marco Giampaolo su un affresco che oggi, agli albori della pausa, vede la Sampdoria quinta in campionato. Onestamente non ce lo aspettavamo, ma Giampaolo forse sì. Tanto è vero che è stato il primo ad alzare l'asticella, lui che di solito è un pompiere per vocazione. Onestamente non so dove potrà arrivare questa Samp, specialmente se dovesse recuperare un po' di brillantezza negli interpreti offensivi, chiamati agli straordinari in questo convulso mese di settembre. Va messo in conto un calo fisiologico abbastanza comprensibile, considerando anche il logorio del campionato e il fatto che il Dora probabilmente non è pronto a reggere la mancanza di ossigeno che a certe altezze si fa sentire. Ma sono abbastanza certo che ci divertiremo, e per una volta vivere alla giornata non mi dispiace affatto.

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